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MotoGP, caschi non omologati: piloti costretti a cambiare

Dovizioso e Bagnaia tra i piloti che a Barcellona hanno dovuto cambiare casco dopo che alcuni marchi non hanno ottenuto l’omologazione da parte della FIM.
A cura di Valeria Aiello
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In queste ultime settimane è sorto un problema legato all’omologazione dei caschi utilizzati dai piloti di tutte le tre classi del Motomondiale. Non tutti i caschi hanno infatti ottenuto l’omologazione richiesta dal nuovo regolamento della FIM per cui, a partire dal GP di Catalunya in questo weekend, diversi piloti sono stati costretti a cambiare casco.

Caschi non omologati: piloti costretti a cambiare

Una situazione che era già emersa in occasione del GP d’Italia al Mugello, dove era stata concessa un’ulteriore finestra di una settimana per chiedere l’approvazione. Il nuovo regolamento era noto da circa un anno, ma ora che le norme sono diventate effettive, alcuni marchi sono rimasti fuori dall’elenco dei brand che hanno ottenuto l’omologazione.

Tra i piloti che in Catalunya hanno dovuto scegliere un casco diverso, Andrea Dovizioso e Pecco Bagnaia, che normalmente utilizzano con Suomy, così come Alex Espargaro, di solito in pista con il casco KYT. Questi tre piloti hanno optato per caschi Shoei e Shark, due marchi che hanno ottenuto l’omologazione, e per ora risolto come possibile anche un problema legato alle diverse sponsorizzazioni, mettendo il brand del proprio casco su quello omologato. La valutazione di sicurezza della Federazione è stata svolta attraverso il laboratorio specializzato dell’Università di Saragozza, in Spagna, e tra i marchi che hanno ottenuto l’omologazione anche AGV, Airoh, Arai, Bell, HJC, Kabuto, LS2, MT, NHK, X-lite/Nolan e Skorpion.

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