MotoGP, che battaglia Ducati a Le Mans. Dovizioso: “Petrucci bravo a non fare il matto”
Contro Marc Marquez scattato dalla pole e presto in fuga, la lotta per il secondo posto del GP di Francia è stata una questione tutta Ducati. A spuntarla è stato Andrea Dovizioso ma il pilota forlivese ha dovuto fare i conti con le GP19 di Jack Miller e, in particolare, con quella del compagno di squadra Danilo Petrucci che nel finale ha provato più volte ad attaccarlo. “È stato bravo a non fare cose da matto come se fosse la gara della vita – dice DesmoDovi – . Questo podio era troppo importante per tutti e due, quindi ha fatto bene a provarci e a cercare di arrivare secondo. Non ha il contratto per il prossimo anno, quindi non può non provare a portare a casa certi risultati quando sono alla sua portata”.
Un risultato che, con Marquez che ha raggiunto quota tre le vittorie in cinque gare finora disputate, non soddisfa più di tanto gli uomini di Borgo Panigale (“È secondo posto che, onestamente, non serve a tanto” ritiene Gigi Dall’Igna) ma che, in ogni caso, permette a Dovizioso di ritrovare la piazza d’onore in classifica piloti e contenere il ritardo in 8 punti dallo spagnolo in testa al Mondiale. “Nel campionato il secondo posto serve sempre, ma c’è secondo e secondo – prosegue Dovizioso – . Oggi non avevamo un feeling tale da pensare a certi risultati. Eravamo nel gruppo ma non sono riuscito ad essere veloce quanto avrei voluto e, soprattutto, il consumo della gomma è stato troppo. Questo dimostra che non basta perché Marquez e la Honda in questo momento sono un po’ forti anche se di poco. Quindi è importante rimanere tranquilli e cercare capire dove abbiamo margine per migliorare. Il doppio podio Ducati e il quarto posto di Jack sono molto positivi e credo che, arrivando così al Mugello, tutti e tre possiamo fare bene. L’obiettivo è vincere ma mi aspetto Marquez competitivo e forti anche le Yamaha”.
Petrucci: "Questo podio anche merito suo"
D’altra parte, per Petrucci si è trattato del primo podio con la Ducati ufficiale. Tuttavia, durante la battaglia, “ho pensato che poteva anche finire come in Argentina nel 2016 tra Iannone e Dovizioso… – confessa il ternano – . Per un attimo ho visto la faccia di Dall’Igna nel codone di Andrea. Nel finale ero un po’ più veloce in ingresso curva ma Andrea era un po’ più bravo in accelerazione e ho faticato un bel po’. Ma non mi sono risparmiato, chiaramente non ho cercato di portarlo fuori o di fare un sorpassi azzardati”.
“Lo voglio anche ringraziare, perché lui mi ha “adottato” a Forlì e a casa gli scrocco praticamente tutto – ride Petrux che, tornato serio, continua – . Mi dà molti consigli e anche come stile di vita, tipo non affliggermi tanto e non pensare sempre al futuro. È una bravissima persona, sono andato ad abitare a Forlì che ero quasi da solo e stiamo insieme quasi tutte le sere, con i suoi amici e con la sua famiglia. Mi ha aiutato moltissimo, nel suo modo di fare, gli rubo sempre qualcosa che può essere utile. Quando siamo a casa siamo come due persone normali, come due amici”.