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MotoGP, come si guida a Losail

Un giro di pista sulle sedici curve di Losail. 10 a destra e 6 a sinistra. Insidiosa la prima curva, che richiede una delle frenate più dure.. Michelin porta morbide, medie e dure con spalla destra rinforzata al posteriore. I timori per la pioggia. I numeri e le curiosità del GP del Qatar.
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Il deserto, le luci artificiali, il rischio pioggia. Sono queste le tre variabili chiave della prima gara stagionale a Losail. Il circuito, lungo 5380 metri, segnato da un rettilineo principale di poco meno di un chilometro e da sedici curve (dieci a destra e sei a sinistra), è stato inaugurato nel 2004. Costato 58 milioni di dollari, è circondato da erba artificiale per evitare che la sabbia possa depositarsi sulla pista e rendere l'asfalto scivoloso. Nel 2007 vengono aggiunte 3600 luci artificiali per ospitare nel 2008 la prima gara in notturna nella storia della Moto GP. È allora il più grande progetto di illuminazione di un impianto sportivo, un primato che oggi appartiene allo Yas Marina Circuit che ospita l'ultima prova del Mondiale di Formula 1-

Rossi: speriamo non si corra con la pioggia

“Spero vivamente che faccia bel tempo. Sarebbe una situazione anomala gareggiare di notte e con la pioggia” ha detto in conferenza stampa Valentino Rossi, alla sua 22ma stagione. “Non ho mai pensato al decimo titolo da quando sono tornato in Yamaha” ha aggiunto, “voglio solo vincere più gare possibili”. I test però hanno messo in evidenza soprattutto il compagno di squadra, l'agguerrito “top gun” Vinales. “Maverick ha fatto una grande pre-stagione, è stato veloce su tutte le piste e penso che devo migliorare sul ritmo per chiudere la distanza con i primi cinque”. Soddisfatto invece il campione del mondo Marquez. “E' andata meglio dell'anno scorso, abbiamo lavorato bene soprattutto sulle grandi modifiche al motore. Honda ha fatto ottime cose, ma dobbiamo trovare ancora il miglior set-up e se possibile anche di gara in gara”. La prima gara dell'anno, ha aggiunto, “è sempre speciale perché si è un più nervosi del solito. La pista è una delle più caratteristiche del calendario, ci sono tre frenate molto brusche e sarà necessario avere una buona stabilità sull’anteriore. Non è uno dei migliori tracciati per il mio stile di guida, però mi piace”.

Un giro di pista

La prima curva è già decisiva nel primo settore. È una delle frenate più pesanti del Mondiale, che richiede al pilota di applicare una forza pari a 8 kg e ridurre la velocità di 250 kmh in poco più di 250 metri. Due le possibili strategie: staccare all'ultimo e uscire più larghi, che rende di più, o anticiparla per guadagnare qualcosa in accelerazione. Si può tentare l'attacco anche alla curva 2, a sinistra, simile alla prima ma più semplice, che può nascondere qualche insidia soprattutto nei primi giri a gomme fredde. Sarà importante l'uscita dalla 3, una piega che si affronta in velocità e immette al rettilineo verso il secondo settore.

La staccata della curva 4. Una delle più impegnative del tracciato, introduce il settore più lento e guidato. La traiettoria e la scelta del punto di frenata qui diventano doppiamente importanti per il raccordo con la curva successiva, sempre a 90°. Si tratta di una doppia a destra che si può anche interpretare e affrontare come un'unica curva. Si arriva così alla 6, un tornantino a destra che rappresenta il punto più lento del tracciato, ideale per tentare il sorpasso, e apre verso la 7 e il terzo settore.

Il T3 è il più vario di Losail, caratterizzato dall'alternarsi di curve lente e veloci e dai tanti cambi di direzione. La 8, di fatto una semi curva che si affronta con le ruote sul cordolo, fa da preludio a uno dei punti più delicati, la combinazione della 9, a destra, e della 10, a sinistra. Più volte i piloti si fanno ingolosire e tentano l'attacco alla 10 ma chi entra forte poi esce lungo con buone chances di vedersi nuovamente infilato. Si viaggia poi in accelerazione verso la lunga curva 11, in cui bisogna rimanere quanto più vicini al cordolo interno in tutta la percorrenza senza allargare troppo per non trovarsi spiazzati alla 12, la prima di tre curve a destra in sequenza.

La 13, la seconda di questa combinazione, inaugura l'ultimo settore. Si prosegue rapidi anche lungo la 14 prima dell'ultimo cambio di direzione (curva 15) in cui si rischia il sottosterzo e una poca aderenza nei primi giri, con la gomma non ancora in temperatura dopo le tre curve a destra. L'ultima, la 16, immette nel lunghissimi rettilineo finale che ha spesso deciso, in volata, la vittoria finale nelle ultime stagioni.

Michelin porta le gomme morbide, medie e dure

Michelin, al secondo anno come fornitore unico in MotoGP, porterà a Losail mescole slick morbide, medie e dure, con spalla destra rafforzata pr quelle posteriori. In caso di pista bagnata, i piloti avranno a disposizione anche Michelin da pioggia soft (a banda blu laterale) e medie. “Il GP del Qatar è un evento unico che rende molto spettacolare l’avvio del campionato – ha dichiarato Piero Taramasso, manager Michelin divisione due ruote -. Speriamo di essere in grado di ripetere le prestazioni della stagione scorsa. Sarà la prima volta quest'anno che metteremo a disposizioni tre mescole di gomme anteriori e tre posteriori. L’asfalto, a causa della sabbia spesso presente in traiettoria, può essere abbastanza scivoloso e anche molto abrasivo. Prendendo in considerazione anche lo sbalzo termico e l’umidità notturna, per le gomme sarà una sfida importante. Le mescole da pioggia, inoltre, faranno in modo che lo spettacolo della classe regina possa essere ancora più grande in caso di precipitazioni”.

Numeri e curiosità

In MotoGP si presentano al via dieci piloti con un titolo mondiale alle spalle, un nuovo record, e nove hanno vinto almeno un GP nella classe regina. Losail è il regno di Jorge Lorenzo, che qui complessivamente ha ottenuto sei successi (uno in 125, due in 250, tre in MotoGP, sempre partendo dalla pole). Lo spagnolo è l'unico che qui abbia vinto in tre diverse categorie e punta a diventare il secondo pilota di sempre a centrare due vittorie di fila con due moto diverse: l'impresa è riuscita solo a Valentino Rossi, primo su Honda nell'ultima gara del 2003 a Valencia e su Yamaha alla prima del 2004 in Sudafrica. Quattro i debuttanti in MotoGP quest'anno: fra loro solo Jonas Folger (2015, Moto2) ha vinto a Losail nelle classi inferiori.

Dal 2008, c'è sempre stato un vincitore diverso in Qatar in 250/Moto2. Due saranno in pista quest'anno: Tom Luthi (CarXpert Interwetten) primo l'anno scorso partendo nono (14mo successo per un pilota svizzero) e Mattia Pasini che ha vinto nel 2008. Due anche i veterani: Julián Simón, secondo in 125 nel 2009, e Simone Corsi, terzo nel 2016, hanno infatti partecipato a tutte le tredici edizioni del gran premio. Occhi puntati, infine, su Brad Binder, secondo sudafricano in Moto2 dopo Steven Odendaal, wildcard l'anno scorso ad Aragon dopo aver vinto il titolo nella stessa classe del FIM CEV Repsol.

In Moto3 Niccolò Antonelli, vincitore l'anno scorso. è l'unico dei piloti al via che abbia già vinto a Losail, e il secondo italiano dopo Andrea Iannone nell'albo d'oro del gran premio. Ma è Romano Fenati, poleman l'anno scorso, con sette successi all'attivo, il più vincente in questa categoria fra gli iscritti al Mondiale in Moto 3, che a Losail ha visto un vincitore sempre diverso dal 2012. Negli ultimi otto anni, però, il campione del mondo è sempre arrivato sul podio in Qatar. Da record, infine, la carriera di Jakub Kornfeil, l'unico fra i piloti al via quest'anno in questa categoria ad aver preso parte a tutte le 88 gare da quando la Moto3 ha sostituito la 125 nel 2012.

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