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MotoGP, Ducati risponde ai rivali: “Il ricorso non dimostra fiducia nella FIM”

Il ds Ciabatti difende la vittoria di Dovizioso e chiarisce: “Riteniamo di essere perfettamente in regola, i dubbi andavano chiariti prima. Non capisco perché non avremmo dovuto utilizzare una soluzione approvata”.
A cura di Valeria Aiello
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La Ducati non ha dubbi sulla regolarità dell’appendice montata sotto al forcellone delle GP19. Il particolare approvato dal direttore tecnico del campionato, Danny Aldridge, ma contestato da Aprilia, Honda, Suzuki e KTM, quando in pista non si era ancora scatenato il duello tra Andrea Dovizioso e Marc Marquez, verrà discusso dalla Corte di Appello della Fim, demandata a decidere dai commissari che in Qatar non hanno avuto abbastanza elementi per prendere una decisione. “Si riuniranno nei prossimi giorni, non sappiamo quando” dice il direttore sportivo Paolo Ciabatti, intervenuto a Tutti Convocati su Radio24 – . Sarebbe positivo che questo avvenisse prima del Gp d’Argentina ma non è nelle nostre mani

"Il ricorso non dimostra fiducia nella FIM"

Ciabatti è tornato sulla questione che ha congelato il risultato della prima gara della stagione ma soprattutto la vittoria di Dovizioso, convinto che la Ducati sia nel giusto: “Abbiamo montato questo particolare previsto dal regolamento, o meglio da una circolare esplicativa inviata a tutti i costruttori il 2 marzo dal direttore tecnico, Danny Aldridge. E l’abbiamo ovviamente realizzato coi dettami di questa circolare. L’abbiamo anche mostrato allo stesso direttore tecnico che lo ha approvato”.

Andrea Dovizioso e gli uomini Ducati in griglia di partenza in Qatar / Getty
Andrea Dovizioso e gli uomini Ducati in griglia di partenza in Qatar / Getty

Se lo useremo in Argentina? Se l’abbiamo usato in Qatar è perché riteniamo di essere perfettamente in regola e pensiamo di essere in regola anche per il futuro. Ci sarà un grado di giudizio che dirà se abbiamo ragione noi, o meglio, il direttore tecnico che ha approvato il particolareRiteniamo che essere stati pionieri in una serie di aspetti dello sviluppo della moto che erano stati trascurati da altri costruttori, abbiamo sempre fatto qualcosa di innovativo. Per poter battere dei colossi come Honda, Yamaha e Suzuki, credo che un’azienda delle nostre dimensioni debba usare il genio e l’inventiva all’interno del regolamento” spiega Ciabatti che non dimentica la vicenda delle alette che vennero vietate e poi reintrodotte con restrizioni all’aerodinamica. “Non credo che sia il modo corretto di portare avanti la gestione del campionato”.

Il reclamo non dimostra fiducia nell’operato della Federazione e del direttore tecnico del campionato – ha aggiunto il direttore sportivo – . Se gli altri costruttori avessero fatto presente prima che avevano questi dubbi si sarebbero chiariti nelle sedi opportune. La circolare è del 2 marzo, quindi c’era tutto il tempo, volendo, per sollevare problemi e eccezioni. Noi ci saremmo adeguati, ma nel momento in cui una persona deputata dal regolamento della Fim dice che la soluzione tecnica è conforme al regolamento, e lo dice alla Ducati e la Ducati la usa, non capisco perché non avrebbe dovuto farlo se un altro costruttore non è d’accordo”.

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