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MotoGP, Galbusera scagiona Valentino Rossi: “10° titolo? Le mancanze sono più della Yamaha”

Il capotecnico del pesarese sulle ragioni per cui la doppia cifra non è ancora arrivata: “Dobbiamo essere noi in grado di dargli una moto per farlo”. Papà Graziano: “È solo un numero, l’importante è essere competitivi”.
A cura di Valeria Aiello
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Silvano Galbusera, 62 anni, e Valentino Rossi, 40 / Getty
Silvano Galbusera, 62 anni, e Valentino Rossi, 40 / Getty

In MotoGP non sono più gli anni d’oro di Valentino Rossi: la corona iridata manca da ormai dieci stagioni e l’ultima gara vinta risale al GP di Assen di due anni fa. Colpa di un declino inevitabile per un pilota che ha festeggiato le 40 primavere o della presunta crisi attraversata negli ultimi anni dalla Yamaha?

Galbusera scagiona Rossi

A rispondere a questo interrogativo è Silvano Galbusera, il capotecnico del Dottore arrivato in squadra dopo il licenziamento dell’australiano Jeremy Burgess, che ha spiegato i motivi per cui l’agognato decimo titolo non sia ancora arrivato. Raggiunto dai microfoni del programma Domenica Sport di Radio1 Rai, nel quale sono intervenuti anche il papà Graziano, il responsabile del fan club Flavio Fratesi e il manager genovese e suo scopritore Carlo Pernat, Galbusera ha sottolineato che le ragioni vanno ricercate più nelle carenze della Yamaha che di Valentino.

Valentino può vincere il decimo titolo, la domanda è se noi saremo in grado di dargli la moto per farlo. Per il momento le mancanze sono più dalla nostra parte che dalla sua – ha detto Galbusera – . Io comunque sono ottimista e penso che possiamo farcela. La cosa più importante, in ogni caso, non è il numero dei titoli, ma il fatto di dimostrare di essere competitivo ed il migliore di tutti”.

Secondo Graziano Rossi, la doppia cifra non deve essere un’ossessione: “Cosa cambia da 9 a 10? Valentino desidera molto il decimo titolo e si sente abbastanza competitivo per ottenerlo, ma è molto più importante essere  competitivo ogni anno. Valentino ha semplicemente tanto talento. Però lavora molto sodo per farlo crescere e molta gente non immagina neppure quanto si impegni per mantenersi a questo livello, poi la sua grandissima fantasia sportiva lo aiuta”.

Per Pernat, il Dottore ha già raggiunto quell’obiettivo. “Valentino si sente defraudato del decimo dopo quello che è successo a Sepang nel 2015 e sono d’accordo con lui, il titolo l’aveva già vinto. Ora è molto difficile, a una certa età inconsciamente può succedere di rischiare di meno”. Fratesi, invece, prova a guardare il lato positivo: “La sconfitta del 2015 è stata una vittoria, ha portato Valentino a essere ancora più amato. Se Marquez voleva fargli un danno, dal punto del visto del tifo si è dato la zappa sui piedi”.

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