MotoGP, GP Catalogna: come si guida al Montmelò
Un layout diverso, e non da tutti gradito. Una pista tecnica, difficile, con poca aderenza. Non hanno troppi segreti le sfide sul circuito del Montmelò, già utilizzato nei test invernali. “Quella di Barcellona è una pista che generalmente non offre molto grip e questo, unito alla presenza di avvallamenti, è la difficoltà più importante da gestire nel weekend” ha detto Romano Albesiano, Aprilia Racing Manager. Sul grip ha insistito anche Valentino Rossi, che qui ha ottenuto 13 podi in 16 apparizioni e centrato la sua ultima vittoria.
Nuovo layout
Questa sarà la prima edizione con il nuovo disegno: alla prima curva sarà usato il layout della F1 mentre dalla curva 10, dopo la morte di Salom, il tracciato sarà più stretto: spicca l'anticipo della chicane delle curve 14-15. Insieme al circuito di Austin, Montmelo è il solo tracciato della prima metà del campionato in cui due volte ogni giro le MotoGP perdono in frenata oltre 200 kmh. I piloti sollecitano i freni per 30 secondi al giro (28% della gara) ma, complici 4 frenate in cui la decelerazione massima non arriva a 1 g, la decelerazione media del Circuit de Barcelona – Catalunya si attesta sull’1,08 g. Per questo, secondo i tecnici Brembo, rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni, con il massimo punteggio su una scala di difficoltà da 1 a 5, come il Red Bull Ring di Spielberg, il Twin Ring di Motegi e il Sepang International Circuit.
I piloti si trovano subito ad affrontare la staccata più dura del tracciato, che inaugura una sorta di chicane a media velocità. Alla prima frenata si arriva a 340 kmh e si entra in curva a 101 kmh dopo aver percorso 285 metri, con un carico sulla leva di 6,7 kg e una decelerazione di 1,5 G. Si può ritardare la staccata per entrare nella prima curva e mantenersi all'esterno per ritrovarsi così con una traiettoria più favorevole alla seconda, che si percorre in accelerazione. La curva Renault, a destra, rappresenta una delle sfide principali per i piloti, per via della lunga percorrenza e del raggio variabile. Si percorre in leggera salita, con un'accurata erogazione progressiva del gas e il rischio di sovrasterzo in uscita.
Un breve rettilineo conduce alla curva 4, la Repsol, la seconda staccata del circuito, simile alla Parabolica di Monza, che coincide con il punto più alto del tracciato. Si prosegue poi in discesa verso la lenta curva 5 (Seat), a sinistra, e la 6, che invece si percorre in piena accelerazione, per poi ritrovarsi in uno dei punti chiave del tracciato. Il rapido cambio di direzione sinistra-destra, aperto dal tornante in salita della Wurth, e la Campsa, dove si rischia il sovrasterzo verso il punto di corda. La curva 7 è un punto chiave, una frenata di media difficoltà Tra le curve di media difficoltà la più tosta è la numero 7: le MotoGP scendono da 230 km/h a 104 km/h in appena 154 metri e 3,4 secondi. La brutalità della decelerazione è testimoniata dagli 1,4 g sperimentati dai piloti.
La Campsa immette nel rettilineo più lungo del tracciato, su cui si può usare l'ala mobile, ma il disturbo aerodinamico già in uscita di curva rende difficile prendere la scia. Il rettifilo porta alla Caixa, da cui inizia il tratto modificato della pista. Considerato che le traiettorie in quella che era una curva a sinistra di media velocità si allargavano troppo vicino alle barriere, la Caixa è stata trasformata: adesso richiede una frenata più dura e offre meno possibilità di difesa in uscita in caso di attacco. Ma con questo nuovo disegno si recupera un fondamentale tratto di ghiaia all'esterno del cordolo. I piloti percorrono poi la 11 in velocità prima di frenare alla 12, con la speranza di avere poi abbastanza spazio per tentare il difficile sorpasso all'ultima curva, come riuscì a Valentino Rossi nel 2009. La parte finale, già ridisegnata da Tilke per aumentare la sicurezza, cambia ancora volto. Anche la curva 13, infatti, diventerà una chicane, prima delle due curve lente che determinano la velocità all'ingresso del rettilineo dei box. La facile curva New Holland, verso destra, guida al rettilineo di arrivo.
Michelin: soft, medium e hard asimmetriche
Il GP di Catalogna metterà a dura prova la gomma 070, entrata in sostituzione della 06. Al Montmelò, Michelin porterà le Soft, le Medium e le Hard sia all'anteriore sia al posteriore, con profilo asimmetrico, più dure sul lato destro. “Le recenti prove svolte a Montmelò sono state fruttuose: abbiamo potuto collaudare diversi pneumatici e stabilire quali siano i più performanti” ha detto Piero Taramasso, Responsabile del programma due ruote alla Michelin Motorsport. “La pista catalana può sollecitarli molto e con l’aumentare della temperatura si riduce proporzionalmente l’aderenza. Abbiamo, quindi, lavorato molto sulle mescole del battistrada per verificare quali potessero ridurre più efficacemente questo fenomeno, senza degradare le prestazioni globali. Ora, abbiamo chiara una direzione di lavoro da seguire per poter apportare le soluzioni migliori e più eque per tutti i piloti, tutte le moto e tutte le squadre. Dobbiamo anche tenere in considerazione il fatto che quest’anno il tracciato è diverso. È stato quindi essenziale aver potuto provare prima della corsa, collaudando nuovi prodotti”.
Numeri e curiosità
Il GP sarà il 200mo in carriera di Andrea Iannone e il 250mo per Hector Barbera, il dodicesimo pilota a segnare questo risultato, il terzo più giovane dopo Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso.
Valentino Rossi si è confermato l'anno scorso il più vincente al Montmelò: dieci i successi del Dottore, che non si imponeva qui dal 2009 (uno in 125cc, due in 250cc, uno in 500 cc e sei in MotoGP). Nove le vittorie nella classe regina di piloti di casa, sempre sul podio negli ultimi dieci anni.
Rossi però non ha partecipato alla festa sul podio al Mugello. Ha solo assistito al trionfo di Andrea Dovizioso, terzo ducatista ad aver vinto più di una gara insieme a Loris Capirossi e Casey Stoner e quarto pilota diverso a vincere un GP in questo inizio stagione, come non succedeva dal 2008 con Stoner, Dani Pedrosa, Lorenzo e Rossi.
In Moto 2, solo due dei piloti al via sono già saliti sul podio al Montmelò: Takaaki Nakagami e Tom Luthi, secondo sotto la bandiera a scacchi del Mugello, tra i primi tre per la 42ma volta in carriera. In questa categoria, in cui Miguel Oliveira festeggerà il centesimo GP in carriera, i due migliori della classifica iridata hanno cento o più punti: non accadeva dal 2014.
In Moto 3, invece, solo Enea Bastianini è già arrivato sul podio su questo tracciato tra i piloti attualmente al via. Occhi puntati su Andrea Migno, secondo italiano ad aver vinto al Mugello in questa categoria, solo diciottesimo l'anno scorso.
Secondo in Toscana, infine, Fabio Di Giannantonio ha eguagliato il suo miglior risultato in Moto 3. A Barcellona il romano, nono l'anno scorso, potrebbe raggiungere Joan Mir e Francesco Bagnaia a quota sette podi in carriera.