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MotoGP, Graziano Rossi: “Valentino a 38 anni? Ama la vittoria come quando ne aveva 18”

Il papà del Dottore e l’eterna giovinezza del figlio campione: “Non l’ho allevato come un pollo in batteria, ha fatto tutto lui. Altro che Peter Pan, si fa un mazzo così per restare al top e per battere il Capitan Uncino di turno. Ritiro? Non credo abbia intenzione di smettere”.
A cura di Valeria Aiello
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Adesso è in Australia, per i test, non si ferma mai, benedetto ragazzo” racconta Graziano Rossi, il papà di Valentino che oggi compie 38 anni nel bel mezzo dei test prestagionali a Phillip Island.

Valentino Rossi con suo papà Graziano / Google
Valentino Rossi con suo papà Graziano / Google

Il Dottore festeggia in pista, alla vigilia della sua 22° stagione nel Motomondiale, con all’attivo 9 titoli iridati e un contratto con la Yamaha che scadrà a fine 2018. “Ma non credo abbia intenzione di smettere” ribatte babbo Graziano. La parola “ritiro” non piace a Valentino: “Non è uno yogurt con la data di scadenza” incalza Leo Turrini nell’intervista pubblicata sul Resto del Carlino di oggi, in cui il babbo del Campionissimo parla dei 38 anni del figlio.

A 38 anni ama la vittoria come quando aveva 18 anni – racconta Graziano Rossi – Fino a quando non ha vinto la prima fara in 500 nemmeno ero sicuro fosse un fenomeno. Tenevo i piedi per terra. Ha presente quanti giovani piloti si sono persi per strada? Confermarsi al massimo livello rimane la cosa più difficile. Non immagina quanti ragazzi di talento, nel motociclismo e non solo, sono stati rovinati da genitori troppo gasati”.

Sono sempre stato un originale ma a Valentino ho lasciato piena libertà – continua – Non l’ho allevato come un pollo in batteria, ecco. Ha fatto tutto lui da solo.

Che bambino era? Molto curioso. E molto simile ai suoi coetanei, però, non amava la bicicletta. Era piccolissimo e gli interessavano le due ruote, ma quelle spinte da motore. Ancora non andava a scuola e su una minimoto fece una curva in derapata, mettendo giù il piede… Pensavo fosse una faccenda di Dna.

Valentino in pensione? Non me lo immagino proprio. Lui lavora come una bestia per andare sempre più forte. Quando si parla di Vale, a volte si rischia di dimenticare quanta dedizione abbia per l’attività che svolge. Come un Peter Pan? Secondo me Peter Pan si divertiva di più. Valentino si fa un mazzo così per restare al top. E per battere il Capitan Uncino di turno, si capisce.

Vinales? Come vanno le cose in Yamaha tra lui e il nuovo compagno? Lo spagnolo è molto, molto forte. Ma mio figlio lo sapeva”.

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