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MotoGp, Iannone non si trattiene: “Sono io che devo dare del coglione a qualcuno”

Al Mugello volano parole forti: “Come si fa a non capire che un pilota che vince non è che non sa più farlo dall’oggi al domani. La gente è troppo abituata a parlare”.
A cura di Valeria Aiello
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Andrea Iannone si toglie qualche sassolino dalla scarpa al Mugello. Venerdì, dopo aver ufficializzato il suo addio alla Suzuki, il pilota di  Vasto ha siglato il miglior riferimento di entrambe le sessioni di libere e piazzato la sua Suzuki davanti a tutti. “Stiamo migliorando. Penso di essere forte qui, ma credo che alla fine saremo molto vicini” dice il #29 del mondiale che, ora che la GSX-RR è tornata ad essere una moto competitiva, non si è risparmiato in pista e fuori.

"Sono io che devo dare del coglione a qualcuno"

Iannone non si trattiene: “Quante volte voi giornalisti mi avete dato del… coglione e io me lo sono preso in silenzio. Ma oggi devo dare del coglione a qualcuno di voi, lo dico per modo di dire. Uso questo termine per far capire come si fa a non intendere che se si cambiano tante cose tutte insieme diventa tutto molto difficile, specie se una Casa ammette di aver fatto un errore, di aver fatto una scelta tecnica sbagliata già dall’anno precedente e lo dichiara solo a metà campionato” sono state le sue parole come riportate da Motorsport.com. “Poi è chiaro che ci vuole un po’ di tempo per tornare dove dovresti essere. Però un pilota che ha vinto, non è l’indomani non è più capace! La gente è abituata a parlare, parlare..”.

Andrea Iannone / Getty Images
Andrea Iannone / Getty Images

Iannone non guarda indietro e non vuole rimpianti, anche se la separazione dalla Suzuki arriva nel miglior momento di forma del The Maniac. “Mi fa incazzare di più e vedi come sono… nervoso! – ride – Le cose ormai sono fatte non si può più fare niente. Ho cercato di dare il mio meglio in Suzuki e avrò anche commesso degli errori che pago, ma io adesso mi metto a lavorare a testa bassa perché mi considero un pilota con del talento e che tecnicamente sa dare le giuste indicazioni agli ingegneri per migliorare la moto. Non ho ancora 40 anni, per cui ho ancora l’età per ricominciare da capo: ho tutta l’energia di questo mondo e ripartirò ancora una volta, sperando di arrivare dove vorrei… io ho cercato di fare del meglio da subito, prendendomi le colpe e pagandole. Sono comunque consapevole di avere talento e allo stesso tempo le capacità per dare le indicazioni. Ripartirò comunque da capo per migliorare”.

Infine sul Gp d'Italia di domenica ha concluso: “Bisogna stare con i piedi per terra. Si deve cercare di migliorare la moto turno dopo turno, come stiamo facendo. A mio parere siamo già molto vicini al limite, per cui non sarà facile crescere ancora, ma ovviamente ci proveremo. Ho alcuni problemi di natura elettronica perché non riesco a gestire i movimenti della moto. Dobbiamo capire se i ragazzi del team riusciranno a fare uno step in questa direzione e se riusciremo a essere costanti per tutta la gara, allora siamo forti.

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