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MotoGp, Iannone: “Veloci al Mugello, il contratto non c’entra” Pirro: “Possiamo fare bene”

Due Ducati nelle prime tre posizioni al termine della prima giornata di libere del Gp d’Italia, con l’abruzzese capace di rifilare mezzo secondo agli inseguitori: “Provate alcune modifiche che ci hanno fatto migliorare ma la testa è la stessa di inizio stagione”. Soddisfatto anche il pilota pugliese, wild card per il round di casa: “Il risultato è frutto di tanti anni di lavoro”. Solo 13° Dovizioso, alle prese con problemi di mobilità al collo: “Non è il massimo partire così, in pista grazie al lavoro del fisioterapista”.
A cura di Valeria Aiello
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Andrea Iannone / Getty
Andrea Iannone / Getty

Super tempo per Andrea Iannone al Mugello che piazza la sua Ducati sul rigo più alto della tabella dei tempi della prima giornata di libere del Gp d’Italia. Per l’abruzzese il miglior riferimento è arrivato al 16esimo dei 17 giri completati nel secondo turno di libere, durante il quale ha rifilato quasi mezzo secondo al primo degli inseguitori, il campione del mondo in carica Jorge Lorenzo che, dalla sua, ha fatto il possibile per agguantare il riferimento del venerdì. Ma il ritmo del maiorchino non è stato sufficiente a contrastare la velocità di Iannone che, assicura, non è influenzata dalla serenità di avere già firmato il nuovo contratto che lo legherà alla Suzuki per le prossime due stagioni.

Siamo stati veloci ma all’inizio sinceramente ho fatto un po’ fatica – ha spiegato Andrea Iannone ai microfoni di Sky Sport – La pista forse non è molto gommata perché rispetto ai test, e abbiamo meno grip, soprattutto dietro in inserimento e non sono riuscito a trovare subito la fiducia ideale.

Poi girando, ho sempre migliorato, ho visto che andavo forte, abbiamo provato a fare delle modifiche e siamo riusciti a migliorare anche un po’ la moto, sono contento.

Testa libera per il futuro in Suzuki? Per me non ha mai influito il contratto, perché alla fine, al contrario di quello che magari poteva sembrare, mi hanno sempre cercato in tanti. Con Ducati ho sempre avuto un ottimo rapporto, quindi alla fine devo dire che non ero preoccupato. La mia testa è la stessa di inizio campionato.

Pirro: "Possiamo fare bene"

A meno di 1 decimo da Lorenzo, chiude con il terzo tempo Michele Pirro, wild card Ducati per il Gp di casa, alla sua quarta presenza stagionale nel mondiale, avendo sostituito l’infortunato Danilo Petrucci in Pramac Racing nei round del Qatar, Argentina e Usa.

È solo venerdì, dobbiamo continuare a lavorare – ha commentato Pirro – Siamo veloci, e credo che possiamo fare bene anche domani.

Alla vigilia del Gp di Francia a Le Mans, il team Ducati era stato impegnato in una sessione di test privati al Mugello, durante i quali il lavoro si era concentrato sulle nuove gomme Michelin che il fornitore francese avrebbe poi introdotto nel round francese. Collaudi che avevano fatto storcere il naso alle concorrenti, dal momento che Ducati avrebbe tratto un vantaggio importante in vista del Gp di casa

I test non ne abbiamo fatti tanti, le giornate di test sono state comunque rovinate dai test e impiegati a provare le gomme – ha aggiunto – Il frutto di oggi arriva perché la moto funziona, i ragazzi sono in gamba, quindi è un insieme di cose. Poi dopo tanti anni di lavoro riusciamo ad essere veloci.

Dovizioso rallentato da un vecchio problema al collo

Non sono certo scuse quelle di Andrea Dovizioso che ha invece chiuso la prima giornata fuori dalla top ten, in tredicesima posizione, dietro anche alle Ducati del team Pramac Racing di Scott Redding, ottavo, e Dani Petrucci, dodicesimo. A rallentare l’abruzzese, un vecchio problema al collo che Andrea si porta dietro dall’incidente del 2005 in classe 250, ritornato dopo la caduta di Le Mans.

Non è il massimo partire per il weekend così, ho un problema di movimento nella posizione naturale che usiamo in moto ed è un po’ complicato – ha spiegato Dovizioso – Sono riuscito a girare, grazie al lavoro del fisioterapista della clinica, ed era importante iniziare per cominciare a spingere domani.

Ho un problema di funzionalità nel tirare il capo indietro, e quindi per noi piloti che siamo sempre con il collo indietro, sia in rettilineo che in curva, specie alla San Donato, non è il massimo. A fine turno non abbiamo messo la gomma nuova, che ha permesso agli altri di abbassare il tempo, si poteva sicuramente fare meglio – ha concluso.

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