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MotoGP, Jack Miller: “La velocità è stata uno shock”

Il salto dalla Moto3 alla MotoGP è fatto: l’australiano ha completato la tre giorni di test di Valencia in sella alla Honda Open del team CWM LCR smaltendo in fretta la delusione per il mancato titolo in Moto3.
A cura di Valeria Aiello
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Australiano come Casey Stoner ma il suo idolo è Valentino Rossi: è Jack Miller che ingoiata la delusione del mancato titolo in Moto3 nella tre giorni di test a Valencia approda ufficialmente in MotoGP nel team CWM LCR al fianco di Cal Crutchlow. A differenza del britannico che, detto addio alla Ducati, è salito in sella alla RC213V lasciata da Stefan Bradl, per Jack Miller ad attenderlo al box di Lucio Cecchinello c’era una Honda Open RCV1000R.

“Niente ti può preparare alla potenza dei freni”

“La velocità è uno stata uno shock” rivela Jack Miller tra le righe di Gpone che dice di essersi già abituato alla sensazione incredibile. “Niente ti può preparare alla potenza dei freni, sembra che vogliano strapparti la moto sotto di te”. Nella tre giorni di test, Miller ha inanellato un totale di 132 tornate di cui 61 solo nel day 3 nelle quali ha firmato il proprio personale best lap di 1’33.746 alla 49esima tornata a +2.773 secondi di ritardo dal sensazionale riferimento di Marc Marquez. Ma ad oggi poco importa perché da smaltire c’è ancora un po’ di ansia che in queste notti lo ha portato a non chiudere occhio “per l’eccitazione all’idea di provarla”. Al fianco di Miller, l’ex ingengere di pista di Casey Stoner, Cristian Gabarrini, su cui Miller non ha fatto mistero della preparazione del tecnico italiano: “Lavorare con lui è fantastico, è calmo e molto preparato. Non mi ha messo pressione addosso, anzi ha cercato di tenermi tranquillo”.

Crutchlow: “Jack ha fatto un ottimo lavoro”

Dall’altra parte del box, tra i primi a fare i complimenti a Miller è stato il teammate Cal Crutchlow: “Jack ha fatto un ottimo lavoro. Sappiamo tutti di cosa è capace, ma passare direttamente ad una MotoGP non è facile” ha spiegato il britannico. “La sua moto è leggermente più lenta della mia ma il salto in termini di velocità è comunque grande. Credo che si sia comportato bene e sta imparando in fretta”. Sulle prime impressioni sulla Honda RC213V, Cal Crutchlow ha commentato: “La moto gira molto facilmente, il motore è potente e l’elettronica funziona molto bene. Puoi frenare molto tardi e prendere comunque la corda. Puoi anche muoverti molto in sella e trattarla aggressivamente” mentre sullo stile di guida imposto da Marc Marquez ha aggiunto: “Marc la guida come se fosse in sella ad un animale, uno stile un po’ diverso dal mio e serve molto più grip al posteriore rispetto alle altre moto che ho guidato”. Sulla comparazione tra Honda, Yamaha e Ducati, Crutchlow ha concluso con il suo solito umorismo: “Al primo giorno con Yamaha, la mia prima volta su una MotoGP, mi stavo cagando addosso… e lunedì è andata così”.

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