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MotoGP, l’airbag divide i piloti. Rossi: “Grande aiuto”. Lorenzo: “Poco confortevole”

Dal 2018 il sistema di protezione per i piloti diverrà obbligatorio. Per il pilota della Yamaha è un valido aiuto in caso di incidente, ma c’è anche chi, come il maiorchino della Ducati, ancora non si trova a suo agio e chiede delle migliorie prima della prossima stagione.
A cura di Matteo Vana
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Valentino Rossi - Getty images
Valentino Rossi – Getty images

Il 2018 porterà grandi novità sul fronte sicurezza in MotoGP: alla vigilia del Gran Premio della Malesia, infatti, la Grand Prix Commission ha deciso di varare una serie di modifiche regolamentari. La più importante è quella relativa all'utilizzo dell'airbag; fino ad ora il dispositivo di sicurezza per i piloti era facoltativo – anche se la maggior parte già li utilizzava – e dalla prossima stagione diverranno obbligatori e dovranno essere adattati anche nella categorie inferiori.

Rossi tra i primi ad utilizzarlo

Un passo in avanti importante sul fronte della sicurezza e della prevenzione degli infortuni, sempre dietro l'angolo quando si corre in moto. Quella dell'airbag non è un'invenzione recente: già dieci anni le tute con l'airbag cominciarono a fare la loro comparsa e uno dei primi ad adottarle fu Valentino Rossi: "All'inizio non mi sentivo a mio agio. Mi limitava nei movimenti perché era troppo grande, ma da quel momento il sistema è in costante miglioramento" ha ricordato il pesarese ai microfoni di Motorsport-Total.com. Da quel giorno il sistema è parecchio migliorato fino ad offrire standard di qualità elevati e un ingombro sempre minore. "L‘airbag può essere di grande aiuto in caso di incidente. Dal mio punto di vista questo è un grande passo nella direzione di una maggiore sicurezza, in particolare per proteggere le spalle e le clavicole" ha concluso.

Lorenzo non è ancora convinto

Un'idea, quella del pilota italiano, condivisa da molti all'interno del paddock, ma c'è anche chi, invece, non è ancora soddisfatto del risultato raggiunto. Tra di essi c'è Jorge Lorenzo: il ducatista, reduce da una stagione non eccellente con la casa di Borgo Panigale, non è ancora convinto dell'utilizzo dell'airbag. Il maiorchino, che non sempre ha scelto di utilizzare il sistema, non si trova ancora a proprio agio: "Stiamo lavorando per renderlo più confortevole per il prossimo anno perché è l'unica soluzione" ha confessato. Dal 2018, però, ogni pilota dovrà adeguarsi ed indossarlo per garantire uno standard di sicurezza sempre più elevato: la MotoGP è pronta ad un altro cambiamento, stavolta c'è la salute dei centauri in primo piano.

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