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MotoGP, la Yamaha vuole Morbidelli. Marc Vds pronto a diventare team satellite

Il team belga ha avviato i colloqui per raggiungere un accordo per subentrare a Tech3 come team satellite del costruttore giapponese. Con il Morbido a fare la sua parte anche Rossi che con la sua VR46 già collabora con la Yamaha.
A cura di Valeria Aiello
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Marc Vds sta definendo un accordo per diventare team satellite della Yamaha dal 2019. Lo riporta Motorsport.com in attesa che l’operazione venga chiusa e ufficializzata. La squadra belga che in MotoGP schiera due Honda, quest’anno affidate agli esordienti della categoria, Franco Morbidelli e il vicecampione Thomas Luthi, ha avviato le trattative per la gestione sportiva delle due M1 satellite che dal prossimo anno saranno lasciate libere dal team Tech3. Marc Vds aveva già iniziato i colloqui con la Suzuki ma l’esitazione della casa di Hamamatsu nella decisione di schierare due moto satellite avrebbe convinto il team belga a puntare sulla Yamaha.

Valentino Rossi e Franco Morbidelli / Getty Images
Valentino Rossi e Franco Morbidelli / Getty Images

La Yamaha vuole Morbidelli

Dopo che anche il team Avintia e Angel Nieto si erano detti interessati ad avviare un dialogo con la Yamaha, avrebbe fatto la sua parte anche Valentino Rossi, da momento che, con Marc Vds, in Yamaha arriverebbe anche Franco Morbidelli che è uno dei piloti della Vr46 Academy del Dottore. Di fatto, ha chiarito il direttore di Yamaha MotoGP, Lin Jarvis, tra la Yamaha e la struttura sportiva del campione di Tavullia esiste già una collaborazione. “Abbiamo rapporti con la VR46 Academy. Analizziamo il mercato in generale, ma abbiamo questo accordo e l'idea è di avere con noi uno dei suoi piloti quando sarà il momento giusto” ha spiegato Jarvis, sottolineando l’interesse della squadra nei confronti di Morbidelli e di Pecco Bagnaia che dal prossimo anno correrà con la Ducati del team Pramac. “Un buon esempio è Morbidelli: c'era stata una possibilità ed eravamo molto interessati a lui. Ma allo stesso tempo, Jonas Folger e Johann Zarco avevano già firmato con Tech3, e Rossi e Vinales avevano un contratto con noi, quindi non avevamo una moto per lui. Bagnaia è un altro esempio interessante, perché quando Tech 3 ha deciso di lasciarci, eravamo in un momento in cui stavamo considerando la possibilità di affidargli Pecco”.

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