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MotoGP, Lorenzo: “In Yamaha Rossi mi copiava, ecco perché è tornato competitivo”

Lo spagnolo, nella sua autobiografia, accusa il pilota italiano: “Valentino aveva cominciato ad allenarsi con moto identiche a quelle che utilizzavo io; casualità o no, cominciò a essere più competitivo”. Poi sul 2015: “Marquez e Rossi erano amici, ma le cose cambiarono quando Vale ha cominciato ad annusare il decimo mondiale”.
A cura di Matteo Vana
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I due piloti del team Yamaha Movistar, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo / Getty
I due piloti del team Yamaha Movistar, Valentino Rossi e Jorge Lorenzo / Getty

Jorge Lorenzo e Valentino Rossi hanno diviso il box Yamaha dal 2008 al 2010 e poi, dopo il ritorno del Dottore alla casa di Iwata, abbandonata per la Ducati, dal 2013 al 2016; tante le stagioni vissute uno a fianco dell'altro, sfidandosi per il titolo mondiale e con diversi alti e bassi. Una convivenza non semplice quella dei due campioni che, in più di un'occasione, non si sono risparmiati frecciatine e diverbi.

L'accusa di Lorenzo a Rossi

L'abbandono di Lorenzo nel 2017, quando scelse di seguire la strada tracciata da Rossi sbarcando a Borgo Panigale, ha messo fine al confronto tra i due, ma a soffiare nuovamente sul fuoco delle polemiche ci ha pensato il pilota spagnolo; nella sua autobiografia, intitolata "Quello che ho imparato fino ai 30 – I miei segreti per raggiungere il successo in tutto ciò che ti propongono", Lorenzo non ha risparmiato critiche all'ormai ex compagno di squadra accusandolo di copiare gli assetti della sua moto per poter andare più veloce in pista.

Rossi era appena tornato in Yamaha e la scuderia voleva che migliorasse i suoi risultati. Così venni a conoscenza del fatto che il mio preparatore, Antonio Casciani, si era riunito con Rossi ed il suo allenatore a Tavullia per spiegargli i miei allenamenti. Per questo decisi di interrompere il rapporto con Antonio. Valentino aveva cominciato ad allenarsi con moto identiche a quelle che utilizzavo io a Gerno, facendo inoltre esercizi similari. Casualità o no, cominciò a essere più competitivo – si legge nel suo libro -. Potevo accettare che mi copiasse il setting prima di ogni gara, ma quello era troppo. Preferivo che Meregalli smettesse di assistere alle riunioni tecniche a seguito di ogni allenamento. Sospettavo che trasmettesse tutte le informazioni a Valentino. Non la prese bene.

Il punto di vista dello spagnolo sul 2015

Un vero e proprio attacco al Dottore, accusato di copiare sia gli assetti della moto sia gli allenamenti dello spagnolo per tornare ad essere competitivo fino a sfiorare il titolo nel 2015 quando proprio Lorenzo, con la complicità di Marquez, riuscì a strappargli dalle mani un mondiale che sembrava già vinto. Proprio il convulso finale di quella stagione è una delle parti chiave del libro dello spagnolo in cui racconta: "In Spagna vengono ammirati in particolar modo gli sportivi che dimostrano grande umiltà, che sono parte di una famiglia unita e che mai si rendono protagonisti di controversie, nello sport e nella vita privata. Marquez ha sempre prestato attenzione a questa immagine di sportivo ideale. Con Rossi erano amici, ma tutto è cambiato quando Valentino ha cominciato ad annusare il decimo Mondiale. Per raggiungerlo, gli scontri in pista furono inevitabili" si legge. Parole che faranno certamente discutere e che, quasi certamente, daranno vita a un nuovo capitolo della rivalità tra Rossi e Lorenzo.

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