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MotoGP, Lorenzo: “Io e Marquez facciamo la differenza”

Seconda vittoria di fila per il maiorchino che dopo il Mugello trionfa anche a Barcellona: “Dicono che sapere il mio futuro sta facendo la differenza ma non è così. Siamo in un buon momento e dobbiamo approfittarne”.
A cura di Valeria Aiello
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Il bis al Montmelò era nell’aria e Jorge Lorenzo non ha deluso le aspettative della vigilia. Secondo trionfo di fila con la Ducati dopo quello del Mugello per il maiorchino che, da quando ha avuto il nuovo serbatoio, sembra tornato il Martillo degli anni in Yamaha. Un feeling che però è arrivato solo ora che già sa che a fine stagione lascerà la Ducati per la Honda dove andrà a dividere il box con Marc Marquez.

"Siamo in un buon momento e dobbiamo approfittarne"

Lorenzo ha dominato quasi per tutta la gara ad eccezione dei primi passaggi, quando dopo una brutta partenza dalla pole era stato Marquez a portarsi al comando: “Abbiamo dimostrato di poter vincere non solo se siamo davanti alla prima curva ma che sappiamo anche rimontare e sorpassare gli altri. È stata una gara complicata per la brutta partenza che ho fatto. Di solito riesco a guadagnare in partenza ma qui ho perso metri con Marquez e anche Iannone. Quindi mi sono detto che la gara era lunga e che dovevamo stare calmi, in confronto con Marc avevo qualcosa in più nelle staccate e non è stato difficile trovare il momento per superarlo. Ma la verità che Marc era lì, ma quando Dovi è caduto e ho visto un secondo di margine, ho pensato che questa era l’opportunità di spingere più e andare via” ha premesso il maiorchino ai microfoni di Sky Sport. “Se la Ducati adesso punterà tutto su di me per vincere questo mondiale? Non è detto. La verità è che, come ho sempre detto anche quando ero in Yamaha, la Yamaha tratta i due piloti allo stesso modo e la Ducati fa lo stesso con noi. La moto sarà la stessa per entrambi e alla fine a Valencia arriverà davanti quella che sarà più regolare. Speriamo di prendere piano piano Marquez che in sembra molto lontano. Abbiamo un pacchetto molto competitivo, sicuramente quella di adesso è la Ducati più completa probabilmente della storia, e sia io che Dovizioso siamo molto competitivi. Dobbiamo sfruttare di questa opportunità, la moto, ad eccezione di Phillip Island e Sachsenring, funziona in tutti i circuiti, non consuma tanto le gomme e abbiamo la possibilità di usare una gomma molto morbida all’anteriore, come accaduto anche oggi. Siamo in un momento dolce, speriamo di godere di questa vittoria e poi martedì e mercoledì pensiamo alla prossima gara”.

"Io e Marquez facciamo la differenza"

Quando poi gli è stato fatto notare che il suo futuro compagno di squadra ha dichiarato che, in sella alla sua Ducati, Jorge oggi era imbattibile, Lorenzo ha parlato del livello espresso in pista da entrambi: “Penso che, come ho detto anche in Argentina nonostante avessi delle difficoltà, quando stiamo bene io e Marc possiamo fare la differenza e in questo momento lo stiamo facendo”. Poi, sulle differenze tra la Yamaha e la Ducati ha aggiunto: “Quello che cambia è il pilota, Petrucci, per esempio, se lo si guarda da fuori, o se si ripensa a Stoner e alla sua epoca, sembra che la Ducati sia una moto inguidabile. E così anche Marquez, lo vedi con la Honda e pensi che la moto è nervosa e si guida così. Oppure se si guarda a Loris Capirossi, che ha avuto diverse moto in carriera, lui ha sempre guidato allo stesso modo.  È il pilota che fa la differenza. La Yamaha era una moto più naturale per me ma adesso piano piano mi sto avvicinando a quella percorrenza e fluidità”.

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Infine, Lorenzo ha risposto alle critiche di chi pensa che i suoi  risultati siano dovuti non tanto a questioni tecniche ma alla tranquillità trovata ora che il suo futuro con la Honda è stato deciso: “C’è molta gente che dice che quello che ha fatto la differenza è stata la situazione mentale o sapere dove andrò nei prossimi due anni, ma non è così. Dico sempre la verità e se avessi avuto questo pacchetto prima, i risultati sarebbero stati migliori. Il martello? È una combinazione della velocità del martello, perché se hai il martello e dei costante, ma sei più lento dei rivali non serve a niente. Ci vuole anche la fluidità della mantequilla, il burro, e anche la forma fisica che adesso abbiamo. Ci sono circuiti che sono circuiti che sono migliori per la moto, circuiti che si adattano meglio al mio stile, e la combinazione di questi fattori fa la differenza. Abbiamo un bel pacchetto e dobbiamo approfittarne”.

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