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MotoGP, Lorenzo risponde ai critici: “Si ricordassero delle mie vittorie prima di parlare”

Il maiorchino non le manda a dire a chi in questi mesi ha messo in dubbio la sua competitività con la Ducati: “Facile parlare quando le cose vanno male. Se attraverserò di nuovo un brutto momento, dovrebbero pensare a cosa ho fatto in 16 anni di Motomondiale”.
A cura di Valeria Aiello
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Jorge Lorenzo / Getty Images
Jorge Lorenzo / Getty Images

Ride bene chi ride ultimo. Ne sa qualcosa Jorge Lorenzo, tornato a sorridere dopo la vittoria del Mugello e riuscito nel bis ancora più imperioso e convincente al Montmelò, dopo una corsa perfetta in sella a una Ducati “con cui avrebbe vinto anche Valentino Rossi”.

“Si ricordassero delle mie vittorie prima di parlare”

Ora che è entrato nel ristretto club dei due volte vincitori Ducati (Casey Stoner, Loris Capirossi e Andrea Dovizioso), Lorenzo non usa mezzi termini quando parla della sua Desmosedici (“Per me è la Ducati migliore di sempre”) ma soprattutto non le manda a dire a chi in questi mesi ha “parlato troppo presto” quando i risultati con la Rossa tardavano ad arrivare. “È nella natura umana, non è vero? Si guarda al presente e, quando le cose vanno male, si parla troppo presto” ha detto il maiorchino al britannico Aol. Lorenzo è stato campione del mondo cinque volte in carriera, conquistando tre titoli in sella alla Yamaha (2010, 2012 e 2015) ma dal suo arrivo in Ducati ha dovuto aspettare 24 gare prima di trovare la sua prima vittoria con la Rossa. “Bisognerebbe avere più memoria e pensare a cosa ho fatto in carriera, 16  anni nel Motomondiale e sono sempre tornato alla vittoria. Spero che la prossima volta, se attraverserò di nuovo un brutto momento, si ricordino cosa è successo”.

La lunga astinenza di risultati (cinquecentosessantasette giorni dalla sua ultima vittoria con la Yamaha a Valencia nel 2016 al quella di due settimane fa al Mugello) ha però portato la Ducati, e l’ad Claudio Domenicali su tutti, a mettere alla porta il maiorchino, costretto a guardarsi altrove. “Fino a due mesi fa due vittorie di fila sembravano incredibili. Sembrava impossibile e ora sono arrivate. Ci si abitua troppo facilmente alle cose positive, cosa che non è un bene perché è molto importante godere di queste emozioni, ma non posso dire di non essere davvero felice di aver vinto due gare di fila con la Ducati”. Ed ora che è ufficiale il suo passaggio in Honda dove dal 2019 si ritroverà Marc Marquez come compagno di squadra, il rammarico per il divorzio aumenta. Chi però insiste sul fatto di non aver mai dubitato del maiorchino è Davide Tardozzi, il team manager della Ducati, che in un’intervista a BT Sport ha aggiunto: “È quello che ho detto più volte durante l’anno scorso e l’inizio di quest’anno: abbiamo sempre saputo che ci sarebbe riuscito perché non si arrende mai. Anche dopo le brutte gare della passata stagione, non si è mai arresto: un campione, come lo è lui, arriva al punto”.

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