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MotoGP, Marquez: “Con Lorenzo saremo pistola contro pistola”

Il campione Honda sull’arrivo del maiorchino in squadra: “Mettere un veto sarebbe stato un segnale di debolezza. Se mi batterà, lo farà con la mia stessa arma”.
A cura di Valeria Aiello
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Quella del 2019 si prospetta una stagione appassionante per la MotoGP, in particolare all’interno del box Honda dove il campione in carica Marc Marquez si ritroverà accanto un compagno di squadra pronto a non fare sconti a nessuno.

“Con Lorenzo saremo pistola contro pistola”

Con la fine del 2018, il contatto di Jorge Lorenzo con la Ducati è terminato, per cui il maiorchino è diventato a tutti gli effetti un pilota del team Repsol Honda. Un passaggio, quello di Lorenzo in HRC, al quale Marquez non si è opposto perché, ha ammesso in un’intervista a Motorsport.com, avrebbe potuto dare un “segnale di debolezza”.

Del resto, quasi certamente altri big avrebbero potuto contestare l’arrivo di un pilota del calibro di Lorenzo in squadra ma Marquez ha deciso di accettare questa nuova sfida: “Avere accanto Lorenzo o altri piloti non cambierà il mio stile e nemmeno le mie ambizioni” ha spiegato il campione di Cervera che si ritroverà a fare i conti con l’unico pilota che nelle ultime stagioni è stato in grado spezzare il suo dominio, conquistando un titolo iridato dal suo arrivo in MotoGP.

Mettere il veto all'arrivo di Lorenzo in Honda sarebbe stato un segnale di debolezza. Se mi batte, lo farà con la stessa arma. Saremo pistola contro pistola e preferisco così, non pistola contro mitraglietta… Avremo la stessa moto, così se mi batterà potrò sapere il perché”.

Marquez sta recuperando dall'operazione alla spalla sinistra e dovrebbe arrivare pronto ai test di Sepang del prossimo 6 febbraio, pur non essendo al cento per cento. Collaudi che daranno una prima importante indicazione di quello che sarà il livello di competitività della nuova RC213V ma soprattutto della velocità di adattamento di Lorenzo alla moto dopo la prima presa di contatto negli ultimi test stagionali del 2018.

Inoltre – ha concluso – grazie a questa nuova formazione, potremo riuscire a migliorare il livello. Però so che se un pilota vuole essere in uno dei tre top team, Honda, Ducati e Yamaha, deve essere in grado di vincere, perché se uno dei due non ce la fa, l'altro deve essere sempre in grado di sopperire a questo. Non voglio dire che Dani non abbia dato tantissimo alla Honda, però è chiaro che uno dei migliori piloti che avrebbe potuto vincere anche con altre moto, era Lorenzo. E ora lo avrò accanto a me.

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