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MotoGP, Marquez: “Tendere la mano a Valentino? Ora non più”

Lo spagnolo: “L’ho già fatto in passato e va bene così. Non ho rancore e ammiro Valentino per quello che fa a 40 anni”.
A cura di Valeria Aiello
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Prima di tornare in sella alla sua Honda per verificare le condizioni della spalla operata lo scorso dicembre, in un’intervista concessa allo spagnolo Marca il campione in carica Marc Marquez ha parlato della nuova stagione MotoGP e di quelli che potranno essere i rivali in campionato. “Ogni stagione è una nuova sfida – ha detto Marquez che quest’anno dividerà il box con Jorge Lorenzo. “Lorenzo sarà veloce, si adatterà alla moto, ma quando si arriva in un progetto vincente, reduce dal successo negli ultimi tre campionati del mondo, serve vincere. Quindi credo che andrà tutto bene. Jorge lotterà per il titolo o almeno per vincere le gare. Si dovrà iniziare vincendo e stando davanti. Ma vedremo. Dopo Aragon ci siamo chiariti, non è successo nulla e questo dovrà essere il tono di tutto l’anno. È il mio compagno di squadra ma anche il primo avversario. Lavoreremo in quella che pensiamo possa essere la direzione per migliorare il livello di competitività della moto”.

“Tendere la mano a Valentino? Ora non più”

Quando poi gli è stato chiesto se avrebbe nuovamente teso la mano a Valentino Rossi, Marquez non ha usato troppi giri di parole: “L’ho già fatto, vero? Bene, ora non più. Lo fai una volta e basta. Non ho nessun tipo di rancore o cose del genere nei suoi confronti. Ammiro quello che sta facendo e mi piacerebbe farlo alla sua età. Arrivare a 40 anni ed essere tra i favoriti al titolo 2019, ogni pilota lo sognerebbe. Questo è il minimo e sarà un rivale in pista”. Marquez ha parlato anche del cambio di numero di Maverick Vinales, dicono perché con il #12 il catalano lo ha battuto. “Se Vinales ha questa ossessione? Non credo, oltretutto concentrarsi su un pilota non serve a nulla. Ci sono molti rivali in pista, non uno solo. Se ha cambiato numero, e ci sono piloti che cambiano per alcune motivazioni, e sono convinti di poter conquistare più punti. Io, ad esempio, non sono superstizioso, altri piloti lo sono. Forse Jorge di più”.

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