MotoGP, Morbidelli: “Rossi? Per adesso contento di averlo davanti”
Franco Morbidelli continua il suo apprendistato in sella alla Honda del team Marc Vds: il campione del mondo in carica della Moto2 ha chiuso con il 17° tempo la seconda giornata di test ufficiali a Sepang, migliorando di mezzo secondo il proprio miglior personale siglato ieri, nonostante due sfortunate cadute rimediate in mattinata. Il pilota romano non ha perso positività, continuando a lavorare sul setting della sua RC2132V, prima di completare una simulazione di qualifica nel tardo pomeriggio.
Due cadute di "inesperienza"
Due cadute di “inesperienza” come spiegato dallo stesso Morbidelli a fine giornata: “Questa mattina abbiamo perso molto tempo perché sono caduto due volte, cosa che ha creato molto lavoro per i miei meccanici. Tutte due le scivolate sono arrivate in frenata e credo siano risultato dell'inesperienza, specialmente la seconda. In ogni caso nel pomeriggio siamo comunque riusciti a lavorare e a migliorare. Il programma di fine giornata era una simulazione di qualifica, un time attack, ma c’era qualche goccia di pioggia e dopo il primo tentativo ho deciso di non rientrare. È stata una buona scelta perché al giro successivo pioveva di più. Abbiamo chiuso con un buon tempo sul giro, stiamo migliorando passo dopo passo e sappiamo in quali settori dobbiamo concentrarci domani”.
Rossi? Per adesso contento di averlo davanti
Seconda giornata di test per prendere confidenza con la nuova moto ma anche per confrontarsi con i nuovi rivali, a partire da ‘maestro’ Valentino Rossi. “Ho potuto seguire Vale per due curve e ho sorriso sotto al casco – ha scherzato a Gpone.com – è stato bello, oggi è andato molto forte e per il momento sono ancora contento di averlo davanti. Ho visto i dati di tutti i piloti Honda ed ho capito che sono umani: guidano alla grande senza fare cose eccessivamente straordinarie. Ovviamente sono dei talenti, fanno quello che vorrei fare io attualmente e non riesco a fare. Ovviamente guardo i dati del 2017 su questa pista. Chi è il mio riferimento? Ovviamente il migliore. Fino ad ora ho studiato la guida di Marquez, perché è il più veloce e sto cercando di imparare dal sei volte campione del mondo, che resta il riferimento, ed è quello che interpreta meglio la moto, ma ovviamente anche gli altri piloti hanno i loro punti forti”.