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MotoGP, Pedrosa riflette: team satellite Yamaha, tester KTM o ritiro le opzioni possibili

Lo spagnolo è a un bivio, sul tavolo ci sono le opzioni rappresentate dalla Yamaha, che però metterebbe a disposizione una moto con aggiornamenti ufficiali solamente in presenza di una cospicua somma di denaro, la KTM, che avrebbe sondato il terreno per un ruolo come tester con tre wild card da giocarsi durante la stagione o l’ipotesi di appendere il casco al chiodo.
A cura di Matteo Vana
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Daniel Pedrosa - LaPresse
Daniel Pedrosa – LaPresse

L'arrivo di Jorge Lorenzo, che dal 2019 andrà a formare un vero e proprio dream team Honda insieme a Marc Marquez, ha di fatto chiuso l'avventura di Daniel Pedrosa con la casa giapponese. Lo spagnolo, dopo 18 anni, dirà addio al team HRC Repsol; difficile capire quale sarà il suo futuro ma sul tavolo, al momento, sembrano esserci tre diversi scenari che, nei prossimi giorni, potrebbero delinearsi scrivendo il futuro d Pedrosa.

Ipotesi Yamaha, ma con un team satellite

La prima opzione, come riportato da Sky, è quella legata all'approdo in Yamaha attraverso un team satellite. Dani Pedrosa ed il suo manager, Sete Gibernau, hanno incontrato nelle ore scorse Lin Jarvis che ha riconosciuto l'importante valore che avrebbe il suo impiego per la casa di Iwata confermando però come le trattative per una terza moto con aggiornamenti ufficiali sarà infatti garantita solamente in presenza di una cospicua somma di denaro. Il progetto con la Petronas, infatti, non sembra ancora essere arrivato alle strette finali e per Pedrosa, almeno al momento, quella di sedersi su una moto marchiata Yamaha – seppur non ufficiale – sembra essere un'ipotesi non troppo concreta e neanche troppo apprezzata: per lo spagnolo, infatti, dopo una vita in un team ufficiale, sarebbe una sorta di retrocessione che sarebbe mal digerita dal pilota spagnolo.

Lin Jarvis, Managing Director Yamaha - Getty Images
Lin Jarvis, Managing Director Yamaha – Getty Images

Tester e ambasciatore KTM

Non c'è solo la Yamaha, però, a far riflettere Pedrosa; anche la KTM, attraverso Mike Leitner, responsabile della casa austriaca e per ben nove anni capotecnico di Pedrosa a cavallo tra la 250 e la MotoGP, ha sondato il terreno per una eventuale disponibilità dello spagnolo. Nessun posto su una moto ufficiale, entrambi già occupati da Espargaro e Zarco, ma un ruolo come tester e ambasciatore con la possibilità tre wild card nel corso della stagione 2019; un ruolo alla Stoner in Ducati con la differenza che, però, lo spagnolo avrebbe la possibilità di mostrare ancora le proprie capacità in pista mettendosi in mostra per la nuova stagione. Pedrosa, dal canto suo, avrebbe preso tempo preferendo riflettere per bene sul proprio futuro senza arrivare a conclusioni affrettate.

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Lo spagnolo non esclude il ritiro

Non è infine da escludere la pista che porta al ritiro dello spagnolo: dopo 18 anni con la Honda e giunto alla soglia dei 33 anni – che compirà il prossimo settembre – quella di appendere il casco al chiodo non è un'ipotesi da scartare a priori. La verità verrà svelata nel prossimo weekend che si disputerà al Montmelò e dopo 31 successi e una carriera intera corsa con i colori del marchio HRC l'idea di concludere la carriera senza indossare i panni di un'altra scuderia non sembra poi così assurda. Quella 2018 potrebbe quindi essere l'ultima stagione di Daniel Pedrosa in MotoGP; nulla ancora è stato definito, di certo c'è solo che lo spagnolo non sarà più un pilota Honda e già questo basta per cancellare un pezzo di storia delle due ruote.

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