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MotoGP, perché Rossi continua: i motivi del rinnovo di Valentino

Voglia infinita, entusiasmo, passione ma soprattutto il dubbio di avere rimpianti in futuro: ecco cosa ha spinto il pesarese a prolungare di altri due anni la carriera più longeva e vincente del mondiale.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e il team Yamaha / Instagram
Valentino Rossi e il team Yamaha / Instagram

Valentino Rossi continua fino al 2020, fino a quando il Dottore avrà ampiamente superato i 40 anni e arriverà ad averne quasi 42. Il rinnovo comunicato dalla Yamaha ha sancito l’ufficialità del futuro del campione di Tavullia che, per altri due anni, il 2019 e il 2020, continuerà in sella alla M1. Sfida certamente impegnativa per il Dottore che, dovendo scegliere se rinnovare o meno, ha ascoltato il suo cuore, arrivando alla decisione più facile: continuare a correre per altre due stagioni. Vediamo i motivi che lo hanno spinto a prolungare la carriera vincente e più longeva del mondiale.

Perché si diverte ancora

Rossi non ha mai pensato di mollare. Le sensazioni del resto sono quelle di sempre e Valentino è ancora competitivo e veloce. “Mi diverto ancora, mi piace guidare la moto e mi piace questo stile di vita, anche se un po’ impegnativo, ma per è normale” ha ammesso. Voglia e passione gli permettono di spostare ancora più in là l’asticella: “Credo di avere abbastanza forza si provarci, lavorare duro mi dà gusto e motivazione”. Il solo dubbio è quello che, con gli anni, possa calare la competitività: “Correre a 41 anni è sicuramente sarà una bella sfida. Restare al massimo livello e essere competitivi è sempre difficile”.

Perchè la Yamaha gli ha dato libertà totale

Ottimo modo per iniziare il 2018 per il Dottore e per la Yamaha che, quando Valentino ha deciso per il rinnovo, ha dato libertà totale al pesarese. “Abbiamo parlato anche della possibilità di firmare un contratto con l’opzione per il secondo” ha detto Rossi. Una soluzione che avrebbe messo in difficoltà i giapponesi: “Ora si pensa sempre a due anni, se firmi è per due anni”. Toccherà adesso alla Yamaha dare al pesarese e al suo compagno di squadra Maverick Vinales, che con Valentino dividerà il box fino al 2020, una M1 in grado di lottare e vincere gare e per il campionato.

Per non avere rimpianti

Rossi continua finché avrà la forza di correre, diversamente da altri colleghi che hanno smesso all’apice della loro carriera o dopo aver vinto un mondiale. “In tanti piloti di auto e di moto si sono fermati al vertice assoluto, ho pensato a Schumacher, Biaggi e anche Bayliss. Chiudere così e affascinante ma tutti si sono resi conto di non essere contenti e sono tornati. Io invece ho deciso che voglio correre fino alla fine, perché in futuro non voglio pensare che avrei potuto fare altre due stagioni”.

Perché se la gioca oltre il decimo mondiale

Rossi non si ritirerà nemmeno se quest’anno arrivasse l’agognato decimo mondiale. “Ci sarebbe il problema di altri due anni dopo averlo vinto. Mi piacerebbe provare a risolverlo. Potrei fare qualunque cosa ma non mi cambierebbe molto, perché continuerei lo stesso. Più che il decimo titolo, quest’anno mi piacerebbe andare meglio dell’anno scorso ed essere competitivo per giocarmela fino alla fine”. Del resto Rossi non scherza quando dice che questo potrebbe non essere l’ultimo contratto: “No, non scherzo. Vedremo e deciderò” ha detto, lasciando aperta la porta alla speranza che la fine del mito non arrivi mai.

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