MotoGP, Rossi a Marquez: “Sei un bast…”
La querelle Rossi-Marquez-Lorenzo è destinata a continuare fino alla prossima gara e a diventare uno degli episodi più discussi della storia della MotoGP e lo dimostra anche la tensione che ha trasposto dalla pista ai box subito dopo Il GP di Malesia. Dopo il "fattaccio" la Direzione di Gara ha deciso di chiamare Rossi e Marquez per spiegare l'incidente. Il quotidiano spagnolo Marca fa una descrizione molto dettagliata che ripercorriamo insieme.Marc, non essendo riuscito a finire la gara è arrivato prima del Dottore che, dopo la cerimonia di champagne, era pronto per iniziare a parlare con i media ma, chiamato dai giudici non andrà mai in conferenza e lascerà soli Lorenzo e Pedrosa. Il numero 99 è molto teso perchè ha rivisto l'azione una volta sola. In tutto ciò il quotidiano di Madrid ha apostrofato come "bugiarde" le emittenti italiane che hanno raccontato di un Marquez molto agitato di fronte ai giudici. Una guerra tra tifosi, insomma.
Intanto, sempre secondo Marca il centauro di Tavullia ha reagito molto scortesemente nei confronti di Marc al loro incontro nella sala antecedente alla Direzione di Gara: "Bella gara eh? Bravo" ha detto Valentino a Marquez che ha risposto per le rime: "Buon calcio". Clima a dir poco incandescente e il pilota di Cervera pare abbia affermato: "Io preferisco non ripetere quello che ho detto perché è stato molto sgradevole". Gli insulti rivolti al giovane spagnolo sono stati pronunciati in italiano e, tra le altre cose, Marca riporta che Valentino lo ha chiamato "bastardo".
In seguito è arrivata la decisione della Direzione di Gara, l'appello della Yamaha per i tre punti della patente e il respingimento da parte dei delegati FIM. Caso chiuso. Quando Valentino Rossi si presenta davanti alle telecamere afferma: "Marquez ha vinto. Il suo progetto di farmi perdere il Mondiale è andato a buon fine. Andrò a Valencia? Non lo so". Come finirà? Non si sa, ma ciò che è sicuro è che quella che doveva essere una della più belle battaglie nella storia della MotoGP si è ridotta ad una guerra di partigianeria.