MotoGP, Rossi-Yamaha, Valentino boccia il nuovo motore: “Spero non sia la versione finale”
L’ottavo posto di Valentino Rossi nella gara dello scorso fine settimana segna il filotto perdente più lungo della storia in MotoGP della Yamaha. Una crisi amplificata da un circuito, come il MotorLand di Aragon, non favorevole alle M1, ma dove, nei test di fine agosto, la casa di Iwata ha messo a disposizione dei suoi piloti il motore nella prima versione 2019. Propulsore che non ha però convinto Valentino, non ben impressionato da questo primo test.
"Spero non sia la versione finale"
“Sì, ho provato la prima versione del motore 2019, ma penso e spero che non sia quella finale – ha confermato Valentino Rossi ad Autosport – Ha solo qualche piccola modifica, ma è molto simile a quello che stiamo usando ora. Spero che i nostri ingegneri continuino a lavorare, perché il motore è uno dei problemi per noi”. Il campione di Tavullia ha spiegato di non aver provato molto altro, oltre al motore 2019, diversamente da quanto accaduto negli ultimi anni. “Una cosa preoccupante è che, di solito, i test a Brno che si fanno dopo la gara erano il momento in cui negli anni passati provavamo la M1 dell’anno successivo. Ma nelle ultime due stagioni questo non è avvenuto. ”.
Dov’è la moto dell'anno prossimo? Boh, io non lo so, chiedetelo ai giapponesi. Sfortunatamente nei test non abbiamo provato tante cose per il prossimo anno. Il mio lavoro non consiste nel dire “abbiamo bisogno di un motore a V o modificare il telaio in questo modo”. Io posso individuare e dire quali siano i problemi – ha aggiunto il pesarese – Siamo in difficoltà per quanto riguarda il matrimonio moto-gomme, specialmente per quanto riguarda il posteriore. Sto cercando di spiegare questo fatto. Ma non dobbiamo focalizzarci su una sola area, perché i punti da sistemare sono diversi, secondo me. Ad esempio l'elettronica, il carattere del motore, e altre cose”.