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Crisi Yamaha, record negativo in MotoGP: 23 gare senza vittorie. Valentino Rossi: “Forse adesso si chiederanno perché”

Il pesarese salva il salvabile ma ad Aragon la Yamaha “festeggia” il primato assoluto di gare senza vittorie: “Spero gli serva a reagire, servirebbe una svolta come quella del 2004”. Jarvis: “Nessuno stravolgimento ma nuovi ingegneri”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi ha cercato di metterci una pezza ma, vista la situazione, il suo rattoppo è servito a poco: la Yamaha lascia Aragon con un nuovo primato, 23 Gp senza vittorie in top class, record assoluto per le moto della casa di Iwata che non vincono una gara dal Gp di Assen 2017, vale a dire dall’ultimo successo del Dottore nel mondiale. Un numero che, salvo un improbabile cambio di rotta entro fine stagione, sembra destinato ad aumentare.

23 gare senza vittorie

Per la Yamaha il fine settimana di Aragon va in archivio con Valentino Rossi risalito dal 17° all’8° posto e Maverick Vinales dal 14° al 10°, staccati rispettivamente di oltre 15 e 22 secondi dal vincitore Marc Marquez, risultati ben lontani dalle aspettative di un team che dovrebbe avere come obiettivo la corsa iridata. Quando restano 5 Gp da disputare (125 punti), il pesarese è terzo in campionato con 87 punti di ritardo dal bottino di Marquez mentre il ‘Top Gun’ catalano, che in generale ha agganciato Jorge Lorenzo, paga un distacco di 116 lunghezze. La Yamaha, terza nel campionato costruttori, viaggia 79 punti dietro alla Honda, come anche il team Movistar Yamaha che nella classifica a squadre mastica un gap di 44 punti dalla rivale Repsol HRC. Numeri che non fanno altro che confermare come quella attraversata dalla Yamaha sia la peggiore crisi della storia di Iwata, amplificata da un circuito storicamente ostico come quello di Aragon. Ieri le M1 hanno agguantato la top ten grazie alle cadute di Lorenzo, Crutchlow e Bautista, ma soprattutto sono state battute non solo dalle rivali Honda e Ducati ma anche da Suzuki e Aprilia.

Valentino Rossi ad Aragon / Getty Images
Valentino Rossi ad Aragon / Getty Images

La M1 è la stessa da un po’ e questo è preoccupanteha detto Rossi dopo la gara, andando a toccare il tasto di quell’immobilismo che in Yamaha dura da oltre un anno. “È qualcosa che dico da settembre dello scorso anno”. Un vero sviluppo sulla M1 non arrivadai test di Aragon del 2015, prima del Gp di Assen che poi vinsi”. “Se nei test di Valencia arriverà la moto nuova? Bisognerebbe chiederlo ai giapponesi, Storicamente la Yamaha portava la moto nuova nei testi di Brno ma è da due anni che non succede. Nei test di Aragon ad agosto abbiamo provato la prima versione del motore 2019, ma credo e spero che non sia quella finale, è molto simile a questa”.

Vale: "Forse adesso si chiederanno perché"

Ad Aragon la Yamaha ‘festeggia’ il suo record negativo, come non accadeva da vent’anni, cioè dall’ultimo filotto di 22 gare senza vittorie del periodo 1996-1998. Un 23 che ha ancora più peso visto che, nelle ultime gare, la Yamaha non è arrivata neppure a giocarsi il podio: “Forse, vedendo il numero, qualcuno in Yamaha si chiederà perché. Spero serva per loro”. La speranza è che qualcuno dal Giappone reagisca, come accaduto nel 2004. “Sì, ci sono delle similitudini rispetto a quando arrivai in Yamaha. Presero me, ero il pilota più veloce, ma non solo. Masao Furusawa – il direttore tecnico Yamaha, ndr – fece un programma per cambiare radicalmente il reparto corse, ci furono svolte profonde anche nel personale in fabbrica, ai primi test provai tre motori, due alberi motore e tanto altro. Per venire fuori da questa situazione bisogna fare lo stesso. Non credo che il problema siano i piloti, io e Vinales siamo forti”.

Jarvis: "Nessuno stravolgimento, ma nuovi ingegneri"

Rivoluzione stile 2004 che però è stata esclusa da Lin Jarvis: “Per il 2019 abbiamo fatto ad Aragon un test per provare il motore nuovo e adesso stiamo lavorando sull’elettronica in ogni momento – ha detto il direttore sportivo Yamaha – Difficile dire quando arriverà la nuova moto, ma il prossimo test sarà dopo la gara di Valencia. Non possiamo arrivare alla prossima stagione in questa situazione, quindi adesso abbiamo ancora 4 o 5 mesi per sviluppare la moto. Non posso dire che faremo uno stravolgimento come nel 2004, perché in quel caso fu diverso. Dobbiamo fare investimenti importanti e ci servono idee nuove. Questo vuol dire che avremo anche nuovi ingegneri. Siamo in crisi”.

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