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MotoGP, Stoner: “Vicino al rientro in un due occasioni”

L’australiano ha avuto due possibilità di tornare nel mondiale: “Ero pronto per correre due volte ma le condizioni non erano buone”.
A cura di Valeria Aiello
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Casey Stoner / Ducati
Casey Stoner / Ducati

Casey Stoner è tornato in pista a Sepang nei primi due giorni di test riservati ai collaudatori portando al debutto la nuova Ducati Desmosedici con cui Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo affronteranno il campionato 2018.

Stoner fisicamente "al limite" a Sepang

In soli quattro giri, l’asso australiano ha fermato il cronometro a un paio di secondi dalla best pole del circuito malese, ricordando a tutti la sua grande velocità, nonostante il ritiro anticipato dalle corse ma soprattutto una forma fisica non ottimale a causa di un virus: “Fisicamente ero al limite, se vuoi guidare una MotoGP la preparazione non è mai abbastanza” ha premesso Stoner in un’intervista pubblicata da Motorsport-total.com. “Lo si vede anche con gli altri piloti, dopo i primi test pre-campionato, tutti sono esausti. Per me è ancora perché non ho guidato per cinque o sei mesi e poi sono tornato in sella in una circostanza come questa. Mi alleno il più possibile per preparare i muscoli ma in Malesia sono arrivato un po’ meno preparato del solito. La mia seconda figlia, Caleya Maria – nata il 7 ottobre scorso, ndr) non ha mai avuto problemi di sonno, ma ho preso un virus e ho dovuto sospendere l’allenamento per alcuni mesi, riprendendo ad allenarmi di nuovo solo all’inizio dell’anno. Ho lavorato solo un mese, qundi non ero preparato abbastanza”.

Casey: "Vicino al rientro in due occasioni"

Oltre a parlare del lavoro svolto in pista durante i test e la nuova direzione adottata dalla nuova moto (“Partiamo da un set di base e confrontiamo le nuove soluzioni, mappature del motore, diverse configurazioni  e cose del genere”) Stoner ha rivelato che negli ultimi due o tre anni è stato vicino al ritorno alle competizioni: “Sarebbe stato possibile, ero pronto per correre due volte, ma le condizioni non erano buone. Ci sono state due gare in cui ero sicuro di poter correre. Poi non ci sono state altre possibilità” ha ammesso Casey. Quando poi gli è stato chiesto se quest’ultima generazione di Desmosedici sia la migliore che lui abbia mai guidato, senza troppi giri di parole l’australiano ha confessato la sua predilezione per la moto del 2009. “No, non è la migliore. Quella del 2009 era davvero impressionante ma in quella stagione non sono riuscito a lottare per il mondiale – gli era stata diagnosticata un’intolleranza al lattosio, ndr -. Ora tutte le moto sono competitive e la nostra GP18 è più bilanciata e può puntare a buoni risultati su ogni tipo di tracciato.

"Da Lorenzo mi aspettavo di più"

Quella del 2017 è stata una stagione grandiosa per la Ducati e Dovizioso (“Probabilmente lui ha iniziato la stagione senza aspettarsi di essere così competitivo ma il suo atteggiamento, il suo metodo di lavoro e tutto il resto hanno funzionato molto bene”) meno per Jorge Lorenzo che ha faticato non poco nell’adattarsi a una moto decisamente diversa dalla Yamaha guidata in precedenza. “Non voglio mentire ma da Jorge mi aspettavo di più” ha aggiunto Stoner. “Posso capire che nove anni sono lunghi e che è difficile quando si passa a guidare una moto completamente diversa con cui bisogna prendere confidenza. Ma penso anche che Jorge abbia faticato ad abituarsi alle gomme Michelin man mano che sono state modificate. Lo abbiamo visto diventare più forte con il passare delle gare, per cui mi aspetto che quest’anno sia più spesso in lotta per l podio e la vittoria”.

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