video suggerito
video suggerito

Suppo: “Honda negò la wild card a Stoner per rispetto, non per dispetto”

Il team principal di HRC sulle conseguenze della decisione di non far correre l’asso australiano ad Austin: “Era chiaro che l’avrebbe presa male, spero che ora in Ducati trovi quel che cerca: con Casey è sempre un punto interrogativo”. Rossi-Marquez? “Hanno sbagliato tutti, ma adesso la nostra priorità è il lavoro sulla moto”.
A cura di Valeria Aiello
195 CONDIVISIONI
Casey Stoner insieme a Livio Suppo negli anni in Ducati / Getty
Casey Stoner insieme a Livio Suppo negli anni in Ducati / Getty

Sarà mai possibile chiudere nell’anticamera del dimenticatoio la passata stagione insieme a tutte le polemiche che hanno avvelenato il mondiale MotoGP 2015? Lunedì prossimo sul circuito di Sepang, in Malesia, scatterà la nuova stagione del Motomondiale che tra nuovi prototipi, centralina unica e gomme Michelin, vedrà tornare in pista i protagonisti della classe regina. Se il 2016 per Valentino Rossi sarà il 21esimo anno nel Motomondiale in cui provare a coronare il sogno del decimo alloro iridato, per Jorge Lorenzo, sarà l’anno in cui andare in cerca del poker in MotoGP. Diversa la situazione di Marc Marquez che tenterà di uscire dalle sabbie mobili i cui è sprofondato nella passata stagione, fuori dalla lotta ad titolo prima della metà stagione, complici i tre zero accumulati nei primi sette GP del calendario del mondiale. Dani Pedrosa, invece, recuperata la piena forma fisica dopo l’operazione al braccio destro per risolvere la sofferenza da sindrome compartimentale, cercherà di agguantare un alloro che per sfortuna e fragilità fisica gli è sfuggito troppe volte dalle mani. Ma non senza fare i conti con i piloti Ducati, Andrea Iannone e Andrea Dovizioso, che da questa stagione potranno contare sui riscontri del tester Casey Stoner, tornato in Ducati dopo una serie di incomprensioni in Honda con cui l’asso australiano aveva continuato a collaborare dopo il ritiro dall’attività agonistica nel 2012.

Honda negò la wild card "per rispetto"

Tra le diverse gocce che hanno fatto traboccare un vaso probabilmente già troppo pieno, la decisione di HRC di non schierare Casey al posto di Pedrosa ad Austin, quando lo spagnolo era alle prese proprio con il recupero dall’operazione. A tornare sulla scelta di schierare Hiroshi Aoyama nonostante la richiesta di Stoner è stato Livio Suppo che, in un’intervista concessa a Gazzetta dello Sport, nell’augurare il meglio all’australiano, ha approfittato per togliersi qualche altro sassolino dalla scarpa. Il due volte iridato, nella giornata di sabato 30 gennaio, è tornato per la prima volta in sella a una Desmosedici in occasione del primo dei due giorni di test privati sul circuito di Sepang.

Da appassionato mi fa piacere – ha detto Suppo – Spero si diverta e trovi quel che cerca: con Casey è sempre un punto interrogativo.

Da quando il rientro con la factory di Borgo Panigale è stato ufficializzato, sia Stoner che Ducati non hanno escluso la sua presenza in uno o più round della prossima stagione in qualità di wild card.

Quando era con noi ha dato opinioni diverse in momenti diversi – sottolinea Suppo – Nel prendere la decisione (di non farlo correre ad Austin, ndr) era chiaro che l’avrebbe presa male, ma pensavamo avesse capito che non gli facevamo un dispetto, era per rispetto: inutile metterlo in pista in condizioni non ideali”.

Per Suppo è ora di voltare pagina e ripartire da un foglio bianco, non senza aver fatto tesoro degli errori commessi da Marquez nella passata stagione.

Penso abbia imparato molto riguardando gli ultimi tre anni, di sicuro ha capito che l’anno scorso all’inizio ha esagerato. Me lo aspetto maturato. Lo abbiamo aiutato a essere concentrato sulla moto senza il peso delle polemiche. Dani invece ha chiuso alla grande il 2015, i test fanno intuire che le Michelin si adattano al suo stile. Forse il cambiamento per lui sarà un vantaggio”.

Sulla rivalità tra Marquez e Rossi e sulla decisione della Fim di non pubblicare i dati della telemetria della Honda di Marc dell’incidente di Sepang, Suppo ha precisato che adesso l’obiettivo è uno solo, quello di concentrarsi sul profilo sportivo.

Mi auguro che le polemiche siano alle spalle. La nostra priorità è il lavoro sulla moto. Si è creata una situazione difficile nella quale tutti hanno sbagliato. In quei frangenti, qualunque cosa si fosse fatta, sarebbe stata fatta male”.

Infine, sulla possibilità che il suo ex team, la Ducati, possa essere tra i favoriti nella lotta al titolo iridato, Suppo non ha nascosto i suoi dubbi, a partire dai risultati colti in carriera dai due alfieri ufficiali.

A inizio 2015 sembrava avesse le carte in regola. In MotoGP i piloti sono determinanti, Ducati ne ha due forti, ma Iannone non ha mai vinto un GP e, Dovizioso, uno. È difficile giudicare una moto senza il pilota. Vedremo se avranno vantaggi dal nuovo software – ha concluso.

195 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views