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MotoGP, Valentino Rossi a Valencia con il telaio 2016 ma non basta. Perso anche un posto in campionato

Passo indietro nell’ultima gara del mondiale per il pesarese che tenta l’azzardo ma non va oltre il quinto posto al traguardo, chiudendo quinto il mondiale. Peggior stagione per il Dottore in Yamaha che guarda ai test pre-campionato: “Saranno importanti perché dobbiamo ridurre il divario, non saprei dire da che base partiremo ma sarà importante arrivare pronti alla prossima stagione”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi al box / Getty Images
Valentino Rossi al box / Getty Images

Non c’era più niente da perdere, o forse sì. A Valencia la Yamaha e Valentino Rossi hanno deciso di tentare l’azzardo di tornare al telaio 2016, lo stesso montato sulle Yamaha del team Tech3 e di Johann Zarco. Una decisione arrivata sabato sera e anticipata tra le righe dallo stesso Valentino che aveva annunciato “qualcosa di diverso” da provare nel warm up. Poi, però, insieme al box, il campione di Tavullia ha deciso di utilizzarlo anche in gara, insieme al resto del pacchetto 2017. Una mossa disperata il cui risultato non è stato però esaltante, dal momento che il pesarese ha chiuso quinto al traguardo con un ritardo di oltre 13 secondi da Zarco che invece ha lottato per la vittoria fino all’ultima curva dell’ultimo giro. Una posizione, quella del campione di Tavullia che, con la contemporanea zampata di Dani Pedrosa, gli è costata anche una piazza nel mondiale. Con i 25 punti della vittoria, il veterano della Honda ha infatti scavalcato Rossi in classifica, soffiandogli per due punti il 4° posto in campionato.

Peggior stagione in Yamaha

Si chiude quindi con il 5° posto quella che è a tutti gli effetti la peggior stagione di Valentino Rossi in Yamaha. Per trovare il pesarese così indietro bisogna infatti guardare al difficile biennio in Ducati, mentre in sella alla M1 il Dottore non era mai andato oltre la quarta piazza, arrivata nel 2013, l’anno del suo ritorno in Yamaha. “Ho cercato di fare il massimo, ma naturalmente non siamo contenti” ha detto, provando a guardare il bicchiere mezzo pieno. “Con il telaio 2016 la moto è stata un po’ più facile da guidare ma resta il problema del consumo delle gomme. È stata una mossa molto rischiosa, perché sinceramente avevamo capito che con il telaio 2017 più o meno eravamo lì. Credo che anche con quello sarei arrivato lo stesso quinto, ma probabilmente quanto fatto in gara ci potrà servire per capire delle cose importanti”.

"Ora pensiamo ai test"

Sensazioni dalle quali si ripartirà martedì, prima delle due giornate di test pre-campionato del 2018 per le quali, però, non sono attese grosse novità: “Al momento non saprei dire quale sarà la base sui cui sviluppare la moto dell’anno prossimo  – se la M1 2016 o quella 2017, ndr – Ne ho parlato con i tecnici e sono preoccupati come lo siamo noi. Però non mi hanno detto come muoveranno. Loro chiedono, io rispondo e poi decidono. I test” prosegue, riferendosi anche ai test privati di fine novembre a Sepang e alle sessioni ufficiali che scatteranno a fine gennaio – saranno molto importanti, perché dobbiamo ridurre il gap, migliorare il setting e arrivare pronti per la prossima stagione. Marzo sembra lontano ma invece è vicinissimo”.

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