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MotoGP, Valentino Rossi e il suo clan: “Max ormai più di Uccio, il mio braccio destro”

Il pesarese parla della suo cerchia di amici e confidenti e del loro rapporto: “Uccio è stato molto importante all’inizio della carriera, correvo ancora nell’europeo e viaggiavo con papà Graziano. Cadalora? All’inizio non pensavo a un coach, è stata un’idea di Meregalli”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e il suo clan, che si potrebbe chiamare anche famiglia, visto il legame che nell’arco di tantissimi anni si è creato tra il Dottore e il suo gruppo. Alcuni tecnici e meccanici MotoGP collaborano con lui da ormai 15 anni, da quando nel 2004 passò dalla Honda alla Yamaha, altri invece sono subentrati più di recente, come il capotecnico Silvano Galbusera che dalla stagione 2014 ha preso il posto dell’australiano Jeremy Burgess, e il suo personal coach, Luca Cadalora, arrivato in squadra nel marzo 2016. Ma c’è anche il gruppo storico, quello degli amici di sempre, il suo cerchio magico che, nei momenti difficili, si stringe attorno a lui. Un club esclusivo del quale, nel corso del weekend di Aragon, Rossi ha parlato apertamente in un’intervista a Servus Tv, rivelando di aver profondamente cambiato negli anni compiti e mansioni dei suoi fidati collaboratori.

Valentino Rossi e la sua squadra, in basso Max Montanari e Uccio Salucci
Valentino Rossi e la sua squadra, in basso Max Montanari e Uccio Salucci

"Max ormai più di Uccio, il mio braccio destro"

Sono quattro o cinque gli amici di Valentino che condividono un camper durante i weekend di gara: uno di loro è Uccio, all’anagrafe Alessio Salucci, amico d’infanzia di Rossi e direttore sportivo dei team Sky Racing Vr46 in Moto2 e Moto3. “All’inizio della mia carriera Uccio è stato molto importante. Correvo ancora nel Campionato europeo e viaggiavo con papà Graziano ma, con i genitori, è difficile in alcune situazioni. È comunque bello, ma se posso, nel fine settimana di gara, mi piace passare passare un po’ di tempo con i miei amici più cari” ha detto il pesarese. C’è poi Massimiliano Montanari, più conosciuto come “Max” della “Casaquarantasei”, la casa viaggiante di Valentino nelle gare europee, un vero e proprio assistente personale del Dottore. “Max è ormai più di Uccio, il mio braccio destro. Si prende cura anche delle mie cose personali, come guanti, stivali, la tuta e molto altro ancora” ha aggiunto il campione di Tavullia. “Nel motorhome accanto a me ci sono di solito anche Uccio, Albi – Alberto Tebaldi, amministratore delegato della VR46, ndr – e Carlo – Casabianca, il preparatore atletico di Valentino, ndr -, siamo in quattro o cinque” ha precisato proprio Max, tornando anche su come è cominciato tutto: “Ho iniziato a lavorare nel Circus del campionato del mondo nel 1989 con l’Aprilia, allora mi occupavo di gestire le hospitality de team. È dal 2000 in Honda che lavoro insieme a Valentino. Mi sento ormai parte della famiglia”. Più recente, invece, l’ingresso in squadra dell’ex campione della 125 e 250 Cadalora: “Inizialmente è stata un’idea del nostro team manager Maio Meregalli All’inizio non ci pensavo. Luca guarda un sacco di cose in pista e presta molta attenzione alle differenze con gli altri piloti” ha concluso Valentino.

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