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MotoGP, Valentino Rossi: “Jerez mi piace, ora serve il podio”

Reduce dallo zero del Texas, il pesarese sbarca in Europa a -33 punti da Marquez e -12 da Lorenzo: “Pista molto diversa da quelle dei primi tre round, continueremo il lavoro con le Michelin per trovare il setting migliore”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi / Getty
Valentino Rossi / Getty

Dopo la caduta, prima di rientrare al box, Valentino Rossi sedeva amareggiato sul muro di gomme a bordo pista. La sua gara in Texas, era durata appena due giri, mentre lottava per la sesta posizione. Un qualcosa che non è da lui. Il suo ultimo zero nel mondiale risale infatti al 2014, ad Aragon, dopo appena quattro giri. Come in Spagna, anche negli Usa, il Dottore della Yamaha era stato tradito dalle gomme, allora Bridgestone, oggi Michelin, per aver messo le ruote fuori traiettoria. Ma nell’ultima gara, oltre alla traiettoria più stretta, il Dottore era alle prese anche con la frizione che, in partenza, era finita per bruciarsi. Una combinazione di eventi che lo ha tenuto ancorato a quel bottino di 33 punti racimolati tra Qatar e Argentina, peggior avvio di stagione delle precedenti stagioni in Yamaha. Solo in Ducati e al primo anno in 500cc, dopo tre gare, il pesarese aveva fatto peggio.

Terzo nel mondiale con la metà dei punti di Marquez che, con due vittorie in tre gare, è leader del mondiale, e con 12 lunghezze di ritardo da Jorge Lorenzo, Valentino Rossi è pronto a lasciarsi tutto alle spalle in vista del primo round europeo del calendario iridato, il Gp di Spagna, il prossimo fine settimana a Jerez, un circuito dove con otto successi in carriera e sei in top class, è il pilota che ha raccolto di più in assoluto, anche se la sua ultima vittoria risale al 2009.

La gara in Texas non è stato molto fortunata per me, ma anche dopo una gara così dobbiamo guardare il lato positivo – ha dichiarato Rossi – Fino al warm up il nostro era stato un ottimo weekend, avevamo migliorato in qualifica e mi sentivo molto bene sulla moto e anche con le Michelin. Austin è sempre stata una pista molto difficile per me, ma quest'anno stava andando meglio.

Ora però andiamo a Jerez, una pista che mi piace molto – ha aggiunto il pesarese – È molto diversa dai circuiti dei primi tre round del campionato. Dovremo lavorare bene, come abbiamo fatto in queste prime gare, trovando il migliore setting con le gomme, continuando a lavorare con le Michelin, e soprattutto domenica dobbiamo cercare di chiudere sul podio”.

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