MotoGP, Valentino Rossi: “Nessuno può sapere come andrà in Argentina”
Dopo i problemi nei test e quelli nelle prove, è difficile comprendere con esattezza quanto stia accadendo all’interno del box Yamaha: in Qatar sia Valentino Rossi che Maverick Vinales sono stati in grado di superare i limiti di qualifiche poco generose e di impostare un ritmo competitivo nella gara di apertura del mondiale. Il Dottore si è fatto strada dall’ottava casella in griglia, chiudendo terzo al traguardo, dietro solo ad Andrea Dovizioso e Marc Marquez, mentre Vinales è riuscito a risalire dalla quindicesima alla sesta posizione alla bandiera a scacchi. Valentino, in particolare, nello stesso fine settimana in cui ha annunciato il rinnovo con la Yamaha fino al 2020, ha confermato, se mai fosse necessario, di essere in grado di tirare fuori il coniglio dal cilindro quando è l’ora di competere in gara.
Yamaha ritrovata in Qatar
Eppure la sensazione resta quella che un giorno sembra non esserci nulla che funzioni, che il giorno successivo venga trovata una soluzione e che quello seguente si torni a vedere tutto nero. “In qualifica non ero molto contento del bilanciamento della moto perché abbiamo provato alcune modifiche per salvaguardare la gomma anteriore ma abbiamo perso velocità. Quindi per la gara mi sono detto ‘proviamo qualsiasi cosa per andare veloci’ e se la gomma resiste, resiste, altrimenti ‘ciao’ – ha raccontato Valentino Rossi in un’intervista a Crash.net – Ma abbiamo anche fatto un buon passo in avanti nel warm-up, migliorando la trazione in uscita dalle curve e penso anche che abbiamo lavorato bene con l’elettronica”.
Che M1 in Argentina?
Curiosità diffusa, e che coinvolge gli stessi piloti, è capire che Yamaha vedremo al Termas de Rio Hondo, in Argentina, dove tra una settimana la MotoGP si ritroverà per il secondo Gp stagionale. Sulla carta la Yamaha parte favorita dopo la doppietta Vinales-Rossi dello scorso anno, con il pesarese secondo al traguardo per il secondo anno di fila dopo la vittoria del 2015:“Il bello e il brutto è che, da una pista all’altra, la differenza – il bilanciamento – tra le moto sarà grande anche quest’anno. Per cui nessuno sa cosa potrà succedere in Argentina” ha aggiunto il pesarese. Uno dei motivi principali sarà dettato dalla capacità di adattamento delle moto alle scelta gomme fatta da fornitore unico Michelin sui diversi circuiti: “Secondo me la scelta tra le gomme è basata molto più sulla moto che sul pilota – prosegue Valentino – Dani e Marc hanno montato gomma dura perché è il miglior pneumatico per la Honda, mentre tutti i piloti Yamaha sono partiti con la media perché è lo pneumatico migliore per la nostra moto. Quindi la scelta gomme dipenderà molto di più dalla moto che dallo stile di guida, ho provato molto con la dura all’anteriore ma ero troppo lento”.