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MotoGP, Valentino Rossi: “Se non ci fosse Valencia sarei 11 volte campione”

Il pesarese va giù duro sul Ricardo Tormo dove in carriera ha perso per due volte il titolo iridato: “Ne parlavamo con Uccio l’altro giorno, è una pista dove ho sempre fatto fatica e con poco fascino. Andrebbe eliminata ma ci torniamo anche perché sono gli spagnoli che decidono tutto”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi / Gett Images
Valentino Rossi / Gett Images

Ultimo atto del campionato, con la sfida tra Marc Marquez e Andrea Dovizioso a farla da padrona ma c’è anche chi pensa a chiudere al meglio una stagione “difficile” in cui sono arrivati 6 podi, 1 vittoria, tra corse divertenti, due infortuni abbastanza gravi a ridosso dei due Gp di casa, ma anche gare in cui ha sofferto troppo. Valentino Rossi è già pronto a voltare pagina con i test del pre-campionato di martedì prossimo, in cui proverà il motore 2018 ma non ancora il nuovo telaio che arriverà solo nei test di Sepang di fine gennaio.

Una stagione da 7 in pagella

Prima di pensare alla prossima stagione, però, è tempo di bilanci per il pesarese che se dovesse darsi un voto per quest’annata, si darebbe un discreto. “Mi do 7,  è stata una stagione difficile dove fortunatamente siamo anche andati forte e siamo stati competitivi, però ci sono state anche tante gare in cui ho fatto molta fatica” spiega in un’intervista a Moto.it -. Le gomme Michelin, specialmente quelle di quest’anno sono molto performanti ma hanno una finestra di utilizzo molto piccola, quindi se sei dentro quella parte lì vai bene ma appena vai fuori la moto diventa molo difficile da guidare e si hanno tanti problemi. Forse è questo ma sinceramente non abbiamo capito neanche noi. È molto frustrante, perché ci sono dei weekend nei quali fai di tutto e non risolvi niente. Magari arrivi da un fine settimana che sei stato un grande e la settimana dopo non ti viene più niente”. Pochi dubbi, invece, sulle soprese della stagione: “Direi Zarco, che come rookie è andato molto forte, e Dovizioso, perché è stato bravissimo. Diciamo che è sempre stato un pilota di questo livello. Ha vinto molte più gare quest’anno che negli ultimi anni della sua carriera. Ha lottato con Marquez e ancora non è finita”.

"Senza Valencia sarei 11 volte campione"

Teatro dell’ultima gara del campionato, come ormai accade dal 2002, sarà il Ricardo Tormo di Cheste, circuito non certo tra i preferiti del nove volte iridato, dove il pesarese è salito otto volte sul podio, due sul gradino più alto (2003 e 2004) ma dove ha anche perso due mondiali, quello del 2006 per una caduta in gara che ha consegnato il titolo nelle mani di Nicky Hayden, e quello del 2015 dopo il biscottone spagnolo che ha segnato quella stagione. E, alla domanda sul perché risulti così complicato, che il pesarese è andato giù duro contro il circuito valenciano. “Ci ho vinto ma l’altro giorno parlavo con Uccio – Alessio Salucci, ndr – e dicevamo che se non ci fosse Valencia sarei 11 volte campione del mondo. È una pista che non mi è mai piaciuta, ho sempre fatto molta fatica e penso che sia una delle piste con meno fascino del campionato ma non per questo bisogna arrendersi. È l’ultima del campionato, quindi spesso è molto importante, ma sarebbe stato meglio giocarsi il mondiale in una pista come Phillip Island o Sepang, invece ce lo giochiamo a Valencia. Non è tanto logico che si torni in Europa, ma si fa per gli sponsor e anche per gli spagnoli perché poi, alla fine, sono loro che decidono tutto. Ma diciamo che se c’è una pista che andrebbe eliminata, quella è Valencia.

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