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MotoGP, Valentino Rossi: “Sono vecchio, ma non è questo il problema”

Il pesarese chiude la prima parte della stagione con il peggior bilancio da quando corre in top class: “Impossibile che sia solo una questione di età, un anno fa ero stato 20 secondi più veloce al Sachsenring e non ero più giovane di adesso”.
A cura di Valeria Aiello
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Ottanta punti in nove gare e più di cento da Marc Marquez in testa al campionato: Valentino Rossi va in vacanza con il sesto posto nel Mondiale, due podi (2° in Argentina e in Texas) ma anche tre ritiri (Mugello, Barcellona e Assen). Al Sachsenring, la rimonta dall’undicesima casella non è andata oltre l’ottava posizione, che senza le cadute di Fabio Quartararo e Alex Rins, significa aver messo dietro soltanto Franco Morbidelli in difficoltà con la sua Yamaha. Da quando corre in MotoGP, Rossi non aveva mai raccolto così pochi punti (80) in nove gare: “Nemmeno quando ero in Ducati?” chiede stupito Valentino al giornalista che gli riporta la statistica negativa.

Rossi: "Sono vecchio, ma non è questo il problema"

Non se l’aspettava neanche lui di trovarsi oggi, a 40 anni, così indietro, e con tutti che continuano a fargli domande in riferimento alla sua età e alla sua carriera. “Penso sia normale che mi vengano fatte determinate domande quando la situazione è questa. Anzi, vi confesso, che me le pongo anch’io. Ho iniziato a farmele dieci anni fa, figuratevi ora – ride Rossi – Oggi non sono solo il pilota più vecchio sulla griglia ma, rispetto al secondo più anziano, ho 6, 7 anni in più. Certo, i risultati, da cui tutto dipende, non mi aiutano ad andare avanti, ma ci sono cose che solo io posso sentire e quando non avrò più voglia di correre mi sarà chiaro. Già dieci anni fa mi sono chiesto: ‘Mi ritiro da vincente oppure continuo a fare ciò che più mi piace?’. Non ho avuto dubbi e sono contentissimo di questa scelta”.

Valentino Rossi, 40 anni / Getty
Valentino Rossi, 40 anni / Getty

La vittoria manca però da due anni. Secondo Rossi non è una questione di età: “Lo scorso anno non ero molto più giovane di oggi, eppure proprio in queste ultime gare ero salito sul podio quattro volte. Dodici mesi fa, al Sachsenring, ero stato 20 secondi più veloce in gara. Impossibile che sia solo una questione di pilota”. Una soluzione potrebbe essere quella di cambiare assetto della squadra, come avviene anche nel calcio quando si cambia allenatore. “No, l’obiettivo è far funzionare le cose così. Da quando sono con Silvano (Galbusera ndr) sono tornato competitivo. Abbiamo lottato per un Mondiale fino all’ultima gara e sono arrivato secondo in campionato in un paio di altre occasioni”. Sui problemi della Yamaha ci sarà tempo e modo di riflettere nella pausa estiva. “Servirà per ricaricare le batterie, ma anche per studiare i dati e analizzare la situazione. Dobbiamo capire”.

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