MotoGP, Zarco: “Nessun piano B, ma non è la fine della mia carriera”
L’aspetto e il volto triste di Johann Zarco sulla sua KTM, nella foto pubblicata lunedì sui social, dicono tutto del fallimento del matrimonio tra il pilota francese e la casa austriaca. Un rapporto, quello con la moto di Matthingofen, che si è rivelato molto complicato fin dai primi test e che nessuno immaginava potesse arrivare a epilogo così amaro. Il francese ha deciso di rescindere il contratto che lo legava alla KTM fino al 2020, mettendo la parola fine a un’esperienza a dimenticare.
Zarco: "Nessun piano B"
In molti sostengono che sia stato Zarco a chiedere la separazione: “Esattamente. Sono andato a trovare Stefan (Pierer, il ceo della KTM, ndr) sabato pomeriggio, dopo una lunga riflessione – racconta il pilota di Cannes in un’intervista concessa a L’Equipè – . Ho dato il massimo per migliorare la moto per otto mesi ma non abbiamo fatto passo in avanti significativi. Non mi sentivo bene in moto, questa è la mia passione, ma non la stavo vivendo bene”.
Zarco ha poi spiegato i motivi della sua scelta: “Abbiamo superato la metà stagione e dovevo prendere una decisione, aprire la mente ad altre opportunità, anche se ora non ci sono. Sembra tutto bloccato per il 2020. Ma continuare a correre solo per un buono stipendio non mi andava, voglio lottare per il podio. Non si può scendere dalla moto ed essere sistematicamente tristi, questo non era più possibile. Questo è il motivo per cui ho preso questa decisione, perché non è il modo in cui voglio correre. È frustrante non poter lottare per i propri obiettivi”.
In ogni caso, per il pilota francese le speranze di trovare un posto in MotoGP per il 2020 sono molto ridotte, se non pari a zero, e lo stesso Zarco ha assicurato di non avere alcun piano B per la prossima stagione. “No, sarebbe più facile se avessi un piano B. Ma correndo con la KTM, non era possibile per me cercare un altro contratto da qualche altra parte. Non ho un manager e non ho tempo. Forse mi sto comportando in modo troppo onesto per questo mondo” si rimprovera, sapendo di correre l’effettivo rischio di non trovare un’opportunità per il prossimo anno: “Se ho paura dell’idea di dover chiudere la mia carriera? No, di finire la mia carriera, no. Ma di non correre in MotoGP nel 2020, sì. C’è comunque una paura”.