115 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Paolo Simoncelli: “L’amicizia con Valentino continua, anche senza Marco”

Il papà del Sic: “Alla Cava lui e Vale se la giocavano a sportellate, da lì è poi nata la loro amicizia. All’inizio è stata una cosa moderata, poi quando Marco ci si metteva, era proprio un somaro vero. Come quel giorno che si è fatto male… mi ha fatto proprio incazzare”.
A cura di Valeria Aiello
115 CONDIVISIONI

Marco Simoncelli è stato il primo pilota a cui Valentino Rossi ha aperto il suo mondo di allenamenti, primo “seme” di quella che sarebbe poi diventata la sua VR46 Racing Academy, primo compagno di sfide del sabato pomeriggio alla mitica Cava, dove Valentino andava a girare nei fine settimana liberi dagli impegni del Motomondiale. Gli allenamenti insieme erano diventati una costante, tra sfide e sportellate che hanno visto nascere il loro rapporto e consolidarsi in una sincera amicizia sotto gli occhi attenti di papà Paolo Simoncelli.

Con Valentino tutto è iniziato alla Cava – ricorda Paolo Simoncelli a Fanpage.it – Marco si è presentato alla cava dopo aver chiesto se poteva andare a girare e devo dire che quel primo primo giorno è stato terribilmente difficile credo che avesse preso due e tre giri da Valentino. All’inizio è stata una cosa molto moderata, nel senso che è partita con lo stile di Marco, ovvero ‘volare basso per vedere oltre’ come diceva Matteoni, il suo primo maestro. Poi, nel giro di un paio di volte era diventato velocissimo, ha imparato in fretta. Dagli allenamenti alla Cava è nata l’amicizia con Vale che credo continui tutt’ora, nonostante ne manchi uno.

Immagine

"Quando ci si metteva, era un somaro vero"

Non solo divertimento e bagarre, ma anche qualche brutta caduta, come quella in cui Marco incappò alla vigilia della partenza per il Qatar per gli ultimi test prima della gara iniziale del campionato 2009. Quel giorno Valentino era in gran forma e, dopo la prima manche, Marco aveva insistito per farne un’altra. Valentino era scattato davanti e dopo un paio di giri, il Sic ha picchiato una gran botta, fratturandosi lo scafoide.

Quella volta avrei dovuto menarlo perché lui quando ci si metteva era proprio un somaro vero – ricorda papà Paolo – ‘ Marco smettiamola, smettiamola!” ma lui quel giorno aveva deciso di non smetterla. Dopo un paio di giri è ritornato portato in sella a un’altra moto. Penso che quello è stato il momento in cui si è giocato secondo mondiale perché quella stagione è cominciata così. Quel giorno lì mi ha fatto proprio incazzare”.

115 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views