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Pedaggi autostradali, via libera alla riforma in Europa: cosa cambia e quanto si pagherà

Potrebbero cambiare le regole per quanto riguarda le tariffe per la percorrenza di strade e autostrade in Europa: l’Europarlamento, infatti, ha approvato un progetto di direttiva che punta a rivedere i pedaggi e tariffe diverse a seconda della quantità di CO2 emessa dal veicolo.
A cura di Matteo Vana
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Chi inquina, paga; è questo il principio con il quale l'Europarlamento ha approvato un progetto di direttiva che stabilisce come i Paesi europei che oggi impongono una tariffazione stradale basata sul tempo dovranno passare a quella basata sulla distanza – come funziona in Italia – facendo pagare un costo maggiore ai mezzi più inquinanti come tir e autobus.

Le nuove norme per ridurre le emissioni

Un modo, quello scelto dall'Unione Europea, per cercare una riduzione delle emissioni incoraggiando così l’utilizzo di mezzi a basse o zero emissioni; il provvedimento, però, non riguarda le automobili, inizialmente incluse nella bozza della Commissione Europea. Le nuove norme, se approvate in via definitiva, si applicheranno ai camion oltre le 2,4 tonnellate e agli autobus a partire dal 2023 mentre furgoni e minibus saranno soggetti al provvedimento a partire dal 2027. Inoltre, per incoraggiare l'uso di veicoli a basse o zero emissioni, i Paesi dell'UE dovrebbero fissare tariffe diverse a seconda della quantità di CO2 emessa dal veicolo a partire dal 2021 mentre a partire dal 2026 il pedaggio sull'inquinamento potrebbe essere applicato in tutte le tratte a pagamento anche ad altri tipi di veicoli, auo comprese.

In Italia, però, il provvedimento non porterà grandi cambiamenti visto che il sistema di riscossione del pedaggio è già in base alla percorrenza. La modifica, infatti, riguarderebbe introdurre la tariffazione differenziata in base alle emissioni anche se il sistema di pedaggio deve essere ancora concordato con gli stati membri.  Le nuove regole, però, non riguardano solo sistema di pagamento e costi maggiorati, ma anche la fine delle esenzioni basate sul peso dal 2020, introducendo però la possibilità di sconti per veicoli leggeri che percorrono abitualmente una stessa tratta nelle periferie o in zone scarsamente popolate.

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