Renault-Nissan, quota di controllo in Mitsubishi dopo lo scandalo consumi
Nuova intesa tra Nissan e Mitsubishi dopo la partnership in sviluppo e produzione datata 2011: le due aziende hanno firmato un accordo di collaborazione per cui Nissan acquisirà il 34% delle quote societarie di Mitsubishi, prendendone il controllo con un’offerta da 2,2 miliardi di dollari. L’acquisto di Mitsubishi potrebbe permettere a Renault-Nissan di scalare la classifica dei costruttori mondiali, dal momento che le vendite del gruppo sommate a quelle del costruttore nipponico sfiorano le immatricolazioni globali di General Motors, terzo alla spalle di Toyota e Volkswagen. Attraverso l’operazione annunciata giovedì, le due società condivideranno le tecnologie, cooperando in alcuni settori, tra cui gli acquisti, l’utilizzo congiunto delle piattaforme per i veicoli comuni e degli impianti produttivi, così come le strategie commerciali nei mercati in crescita. L’alleanza punta inoltre a ristabilire la fiducia del pubblico nel marchio Mitsubishi, travolto in Giappone dallo scandalo consumi, per cui i costruttore nipponico ha riconosciuto dati non conformi sul consumo di carburante di quasi tutti i modelli, anche quelli non più in vendita, comprese due minicar a marchio Nissan.
L’accordo rappresenta una situazione win-win – ha commentato l’ad di Nissan e Renault, Carlos Ghosn, durante la conferenza stampa a Yokohama – Crediamo nelle potenzialità di Mitsubishi Motors Corporation”
Ghosn sostiene che Nissan, come principale azionista di Mitsubishi, dovrebbe “custodire e alimentare” il marchio Mitsubishi, citando come esempio l’allenza che dura da 17 anni tra Renault e Nissan. L’accordo, giunto rapidamente sia per la predisposizione di Mitsubishi all’intesa che per l’onesta nel riconoscere l’entità dei problemi societari, conferma le abilità dell’imprenditore brasiliano nel massimizzare sinergie ed esaltare l’impiego dei capitali. L’alleanza sarà finalizzata entro il 25 maggio e Nissan potrà nominare quattro membri del consiglio di amministrazione di Mitsubishi, di cui uno potrebbe assumere anche la presidenza.