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Rosberg difende Raikkonen: “Ha fatto confusione, ma non voleva colpire Hamilton”

Il campione del mondo 2016 è convinto che il finlandese della Ferrari non abbia colpito Hamilton volontariamente: “Sicuramente non l’ha fatto di proposito, anche se ha meritato di ottenere una penalità di 10 secondi. Kimi sta guidando per se stesso, in Austria non avrebbe mai fatto passare Vettel”, ha ammesso.
A cura di Matteo Vana
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La penalità inflitta a Raikkonen è giusta anche se il pilota della Ferrari non voleva colpire Hamilton: questo, in estrema sintesi, il pensiero di Nico Rosberg, campione del mondo di Formula 1 2016, su quanto accaduto a Silverstone tra il finlandese e il britannico della Mercedes. L'incidente al primo giro del Gran Premio di Gran Bretagna ha mandato su tutte le furie il britannico, che ha prima rifiutato le scuse di Raikkonen accusando la Rossa di mettere in atto una strategia chiudendo poi la questione con un post su Instagram sottolineando come, a caldo, si dicano a volte delle stupidaggini.

Nico Rosberg - Getty images
Nico Rosberg – Getty images

Il campione del mondo prende le difese del ferrarista

Pace fatta, almeno per il momento, tra Ferrari e Mercedes, ma la rivalità è ormai scoppiata e difficilmente si tornerà indietro. L'obiettivo, per tutta la Formula 1, è quello di smorzare i toni, apparsi fin troppo accesi dopo Silverstone, e anche Nico Rosberg, in un video apparso sul suo profilo Youtube, ha difeso Raikkonen:

In Austria, Kimi era secondo e Sebastian terzo e non c'era nessuna possibilità di lasciar passare Sebastian, non lo pensavano nemmeno. Kimi sta guidando per se stesso, era là fuori e ha fatto confusione, bloccato le ruote e tamponato Lewis – sono state le sue parole -. È insolito per Kimi perché di solito questo tipo di cose non gli capitano, ma sicuramente non l’ha fatto di proposito, anche se ha meritato di ottenere una penalità di 10 secondi e due punti sulla patente.

Un errore, quello del pilota della Rossa, che però non ha voluto colpire di proposito Hamilton per agevolare il compagno di squadra, come lasciato intendere maliziosamente da James Allison, tecnico passato proprio dalla Ferrari alla Mercedes. Una caduta di stile, quella degli uomini delle Frecce d'argento, che ha indispettito il team di Maranello che ha accusato i rivali di non saper perdere; il post di Hamilton ha avuto il potere di gettare acqua sul fuoco, ma saranno le prossime gare a stabilire se l'incendio sia definitivamente spento o se basterà un soffio di vento polemico a riaccenderlo.

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