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Salone di Detroit 2010: dichiarazioni di Marchionne. Brutta Aria per Alfa

Nella lunga conferenza stampa, il numero uno di Fiat ha parlato a 360 gradi del futuro del gruppo.
A cura di Simonluca Pini
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marchionne alfa

Le dichiarazioni si possono leggere sempre in diversi modi: la stessa frase può variare significato solamente con una smorfia del viso o non vedendo una vena ironica. Questa volta, rileggendo le parole di Sergio Marchionne dette durante il salone di Detroit, le possibilità di lettura e compresione sono diverse.

Il numero uno di Fiat ha aperto il discorso su l'ormai ex fabbrica di Arese con " per Alfa abbiamo già speso fin troppo": sicuramente non la frase più incoraggiante per aprire una discussione su il futuro di un marchio. "Mi aspetto un impegno serio da parte dei miei uomini che assicuri un vero futuro al marchio. Dobbiamo ridurre le aspirazioni dell'Alfa e provare a ripartire. Quando parliamo di auto superiori al segmento C bisogna prima pensare a chi le venderemo" ha continuato Marchionne facendo capire quale sarà il probabile futuro per Alfa. Addio a "sogni di gloria" ricordando il passato ma una grande attenzioni su vetture medio piccole perchè attualmente Alfa non è in grado di competere con le tedesche nel segmento delle berline e delle station wagon.  Qundi i tanti appassionati dovranno dire addio a rivedere Alfa degne della grande tradizione sportiva della fabbrica milanese? Marchionne sembra non lasciare dubbi: "c'è ancora tanta gente che sogna un'Alfa che non può più esistere" e direi che questa frase "uccide qualsiasi speranza".

Il manager senza cravatta ha anche analizzato l'attuale gamma: " L'Alfa ha tre prodotti: la 159 che è al livello che speravamo, la Mito che lo è  e la Giulietta che lo sarà". Ribadendo la bontà dei due nuovi progetti " Oggi la MiTo ha le qualità di una Bmw e la Giulietta le avrà. Però, per fare auto che possano fare concorrenza ai tedeschi ci vogliono soldi e noi ne abbiamo già messi troppi". Ora, a fronte  di queste dichiarazioni, le possibili interpretazioni sono due: Marchionne crede molto nella MiTO ma soprattutto nella Giulietta e con queste 2 auto spera di rilanciare il marchio oppure sa che la fine di Alfa è vicina.Naturalmente Marchionne ha specificato che "l'Alfa non è in vendita" ma le sue dichiarazioni fanno pensare il contrario.

Solo a scrivere la parola "fine" vicino ad Alfa a me ( e sono sicuro a tanti altri appassionati), prende un nodo alla gola e un grandissimo senso di tristezza. Il problema però è che non si può sempre vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando non c'è: Alfa attualmente ha una gamma ridicola se paragonata a qualsiasi concorrenza. Non ha una valida alternativa alla 159 (vettura ormai in netto svantaggio nei confronti della concorrenza) e punto tutto sulla Giulietta e la MiTo.

Vediamo cosa Marchionne riuscirà a "tirare fuori dal cilindro" per rilanciare veramente Alfa Romeo e rimetterla nella posizione di mercato a lei consona.

Simonluca Pini

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