SBK, Bautista: “Se ci toglieranno giri motore, spingerò ancora di più”
Dominio assoluto in questo inizio campionato per Alvaro Bautista che lascia la Thailandia dopo aver conquistato la sesta vittoria in sei gare disputate tra discussioni e invidie per i distacchi abissali inflitti ai rivali: un vantaggio di oltre 8’’ in gara-1 e 10’’ in gara-2 sulla Kawasaki del campione in carica Jonathan Rea grazie alla strepitosa velocità di punta della nuova Ducati, 310 km/h contro i 303 della Verdona e ai 1.700 giri motore in più del V4R di Borgo Panigale.
Freno regolamentare per la Ducati
Una superiorità che in Superbike sta facendo saltare il banco e per cui gli avversari starebbero già pressando Dorna per ridurre i giri del motore della Panigale V4R. Ogni tre round, da regolamento, il promoter del campionato e FIM hanno infatti la facoltà di modificare la soglia massima di giri motore basandosi sui risultati di tutte le moto in pista di un singolo costruttore. Una limitazione che per la Ducati potrebbe tradursi in 250 giri in meno, qualcosa che però non sembra preoccupare Bautista: “Non sono preoccupato – ha detto il pilota spagnolo – Se ci daranno 250 giri in meno, spingerò ancora di più. Io sono il tipo di pilota che vuole dare il suo meglio e divertirsi sulla moto ed è quello che continuerò a fare con o senza limitazioni. Darò il massimo, che è la sola cosa che conta”.
Resta invece prudente Jonathan Rea che sul freno regolamentare che verrà discusso nella riunione prevista per il round di Assen avvisa: “Nel 2018 mi hanno tolto 1.100 giri ma ho vinto lo stesso. Riequilibrare i valori è un qualcosa facile da dire ma difficile da fare”. D’altra parte, Bautista potrebbe comunque essere in una botte di ferro, considerati i risultati delle altre Ducati: Chaz Davies con la Rossa gemella è 11° in classifica piloti ad appena 18 punti, Eugene Laverty è 14° a 12 punti mentre il 22enne debuttante Michael Ruben Rinaldi con la Ducati del team Barni è 8° a 28 lunghezze e 99 di ritardo da Bautista.