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SBK Thailandia, bottino pieno per Bautista. Rea ancora 2°: “Non siamo ad armi pari”

Sei vittorie in sei gare per il pilota spagnolo che sul circuito di Buriram non lascia neppure le briciole agli avversari: sue anche la Superpole race e gara-2.
A cura di Valeria Aiello
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Giro d'onore per Bautista dopo la vittoria di gara-2 / World SBK
Giro d'onore per Bautista dopo la vittoria di gara-2 / World SBK

Sei vittorie su sei gare disputate nei primi due round, Australia e Thailandia, in cui Alvaro Bautista da esordiente in Superbike sulla Panigale V4 R del team Aruba Racing ha vinto, anzi stravinto, avendo la meglio sul campione in carica Jonathan Rea. Un dominio assoluto quello del pilota di Toledo che sul circuito di Buriram non ha lasciato neppure le briciole ai rivali, chiudendo al comando tutte le sessioni e vincendo gara-2 con 10 secondi di vantaggio sul nordirlandese che, negli ultimi quattro anni, con la Kawasaki aveva vinto sei delle otto gare disputate in Thailandia. E invece Rea è stato ancora una volta costretto a inseguire, secondo al traguardo dopo una gara in solitaria in cui ha controllato il britannico della Yamaha Alex Lowes, terzo alla bandiera a scacchi in un podio fotocopia di gara-1 e Superpole Race. Riguardo alla nuova gara sprint di dieci giri, Bautista non ha avuto la possibilità di incrementare il proprio vantaggio su Rea a causa di una bandiera rossa che ha messo fine alla Superpole Race quattro giri prima del traguardo per un incidente che ha visto coinvolti Leon Camier e Thitipong Warokorn. Subito dopo la partenza, l’unico accenno di duello tra Bautista e Rea, con quest’ultimo costretto a rimanere dietro già nelle prime fasi.

Bottino pieno per Bautista, Rea ancora 2°

Un bottino pieno che per Bautista vale la leadership della classifica con 124 punti e un margine di 26 lunghezze su Rea. “È stato un weekend perfetto perché siamo stati davanti in tutte le prove e in tutte le gare – dice lo spagnolo raggiante al parco chiuso – . Stiamo lavorando con una moto completamente nuova, adattandoci a piste nuove per me, e non è sempre facilissimo stabilire un buon ritmo, ma lo stiamo facendo bene. Sulla carta Buriram era una pista buona per la Kawasaki e difficile per noi, ma alla fine mi sono ritrovato con lo stesso feeling che avevo in Australia, per cui sono molto felice”.

Ancora 2° Rea, costretto a mandare giù il rospo: “Quest’anno sembra che per me la seconda posizione sia diventata la normalità. Alvaro e la Ducati hanno fatto un ottimo weekend. Io ho fatto tutto il possibile, avevo ottime sensazioni ma non stiamo lottando ad armi pari, hanno almeno 20 cavalli di vantaggio. Abbiamo cercato di fare una modifica alla moto ma non ha funzionato benissimo, quindi siamo tornati al setup di gara-1, ma dobbiamo essere comunque contenti del risultato perché abbiamo fatto del nostro meglio. Ora dovremo cercare di chiudere il gap nelle prossime gare”.

A compensare uno spettacolo castigato dalla superiorità del binomio Bautista – Ducati è stata la lotta per la quarta posizione, con Michael van der Mark che è riuscito ad avere la meglio, tagliando il traguardo davanti al gruppo e rimanendo fuori dal podio per 5 secondi. Alle sue spalle si è consumata un’intensa battaglia tra Marco Melandri e Sandro Cortese, sesto e settimo, dietro a Leon Haslam, riuscito a sopravanzare i due compagni di squadra della Yamaha GRT. Nella lotta ha provato a inserirsi anche Chaz Davies che però è stato costretto al ritiro a causa di un problema tecnico alla sua Panigale. Al traguardo è invece arrivata l’altra Ducati, quella del team Barni guidata da Michael Ruben Rinaldi, 8° davanti a Toprak Razgatlioglu. A completare la top ten è Jordi Torres, a lungo in lotta con il turco, salvo poi doversi accontentare del decimo posto. Concluso il round di Buriram, per la Superbike ci saranno tre settimane di pausa prima del terzo appuntamento in calendario, ad Aragon, in Spagna, da dove inizierà la stagione europea.

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