Schumacher, i medici d’accordo: più tempo passa più si allontana il pericolo di decesso (video)
Continua la corsa contro il tempo di Schumi per provare a superare anche questa terribile ultima prova che la vita gli ha imposto. Perchè le speranze di sopravvivenza del pluricampione mondiale di Formula 1 sono legate indissolubilmente ai minuti, le ore, i giorni che passano. Sono trascorse quattro notti dal grave incidente sulle nevi di Meribel e il fatto che le condizioni di Schumacher restino gravi ma stabili è di per sè la notizia più importante e positiva che potesse arrivare in questo momento. Perchè al di là dei possibili scenari futuri che molti hanno già prematuramente provato ad ipotizzare, da vivere e superare c'è il presente. Un presente fatto di emorragie, ematomi, ipotermia e terapia intensiva.
Gli specialisti di tutto il mondo concordano su un dato ineluttabile: se le condizioni intracraniche non peggiorano di ora in ora ma restano stazionarie significa che Michael sta combattendo con tutta la sua fibra da campione e ogni istante che passa senza peggioramenti è un piccolissimo ma fondamentale passo verso la salvezza. Più il tempo passa, più il rischio di decesso si allontana. E' ancora presto per poter pensare che il peggio sia superato ma tutto lascia intendere che la tempra e il fisico di Schumi abbiano iniziato la loro personalissima lotta per non mollare. A confermare questa sensazione è stato anche il professor Truelle, specialista di traumatologia cranica che ha affermato in un'intervista a "L'Equie" che "se Michael passerà una o due settimane senza complicazioni, sopravviverà". E' per questo che la storica portavoce del campione tedesco, Sabine Kehm è stata autorizzata dallo staff medico dell'ospedale di Grenoble a dire che se Michael avesse passato la notte tra martedì e mercoledì in condizioni stabili era da considerare una buona notizia.
Intanto si susseguono le indagini sull'inchiesta aperta dalle autorità francesi attorno alla dinamica dell'incidente e si sta provando a fare chiarezza anche attraverso testimonianze dirette. Tra chi è stato ascoltato dalle autorità ci sarebbe anche Hubertus von Fürstenberg von Hohenlohe-Langenburg, principe e discendente di una nobile casata austriaca e carissimo amico di Schumacher, presente al momento della caduta.