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Sempre più vecchie e inquinanti, in Italia l’età media di un’auto sfiora gli 11 anni

Sono 37 milioni i veicoli che circolano nel Bel Paese; il parco auto italiano, però, è sempre più vecchio – con un’età media che sfiora gli 11 anni – e più inquinante con la soglia di radiazioni dovute alla vetture che è incrementata del 2,1% rispetto all’anno precedente.
A cura di Matteo Vana
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L'automobile è diventato ormai un bene al quale sembra impossibile rinunciare: sono, infatti, oltre 37 milioni i veicoli che circolano in Italia. A riportare il dato è l'Unrae, l'associazione rappresentati autoveicoli esteri, che oltre a questo, però, ha analizzato anche il fenomeno delle radiazioni e delle importazioni nello stesso periodo; dall'analisi è risultato come il parco auto italiano invecchi sempre più velocemente tanto che l'età media di una vettura attualmente sfiora gli 11 anni con un aumento delle radiazioni del 2,1% rispetto all'anno precedente con 1.380.903 unità, quasi 28.000 in più di quelle registrate nell'intero 2016.

Sono precisamente 37 milioni e 160 mila le vetture circolanti in Italia di cui 1,5 milioni di auto Euro 0 e quasi 7,6 milioni rispondenti alle direttive ante Euro 3 immatricolate prima del 2001, quindi più di 17 anni fa. Un dato che fa riflettere visto che, secondo i dati Aci, ci vorranno circa 14 anni per sostituirle tutte. Le auto più vecchie si sono ridotte, seppur in minima parte, segno evidente che il discorso legato alla sostituzione della vettura è soprattutto di natura economica, ma sono in aumento le radiazioni di auto dall'Euro 3 in poi.

In particolare, l'analisi dell'Unrae segnala la forte crescita delle radiazioni di auto Euro 6  che aumentano del 67% determinato soprattutto dal volume delle esportazioni, per un tema di smaltimento dello stock di km0. Entrando nel dettaglio per segmento, invece, emerge una flessione delle radiazioni dell'alto di gamma, a fronte di un incremento delle radiazioni del segmento delle utilitarie. A contribuire alla crescita delle radiazioni sono soprattutto le zone del NordOvest, NordEst e l'area centrale del Paese, a fronte di una sostanziale stabilità dell'area meridionale e insulare. Le regioni più coinvolte dal fenomeno, invece, sono la Lombardia, che guida la speciale classifica seguita da Lazio, Veneto ed Emilia Romagna.

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