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Gli italiani i peggiori automobilisti dell’Unione Europea

In quale paese di guida peggio e quindi quali sono i peggiori automobilisti dell’Unione Europea? Secondo uno studio commissionato dalla Direct Line a Nexplora.
A cura di Eugenio Tinto
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Che fossimo un popolo di viaggiatori lo sapevamo già, ma che non godessimo delle stima degli altri cittadini membri della comunità europea questo proprio no. A dirlo una ricerca commissionata dalla Direct Line, compagnia di assicurazioni auto on line, a Nexplora per valutare la considerazione che hanno gli automobilisti di sé e degli altri.

Le due domande che la Nexplora ha rivolta agli automobilisti intervistati erano semplici e chiare: “Come si considera rispetto ai guidatori stranieri? In quali paesi europei si guida peggio?”. Le risposte date dagli interessati sono state sufficientemente chiare, il 48% di essi è convinto che il paese UE nel quale si guidi peggio è l’Italia, mentre appena il 20% ritiene la Grecia degna di meritare la loro disapprovazione, mentre la Spagna si consola con un modesto 8% delle “preferenze”.

I motivi di questo triste primato sono semplici e noti: il 45% ritiene che gli italiani abbiano uno stile di guida “decisamente” pericoloso, il 39% considera i guidatori italiani piuttosto distratti, stimolati anche da una certa incuria nel rispettare norme minime come non utilizzare il cellulare quando si è alla guida, o non guardare il passeggero quanto si intavola una conversazione mentre si guida. Si bada poco alla sicurezza stradale volendo quasi causare incidenti stradali di proposito, sembra essere il messaggio della ricerca.

Dalla Direct Line, il direttore marketing della compagnia assicurativa, Barbara Panzeri, commenta i risultati ottenuti dalla ricerca: “Possiamo prendere come aspetto positivo il fatto che gli italiani, dai dati emersi dalla nostra ricerca, sono consapevoli di avere ampi margini di miglioramento alla guida e probabilmente questo potrebbe favorire un progressivo miglioramento della sicurezza sulle strade. I comportamenti virtuosi alla guida, d'altronde, premiano sempre, non solo in fatto di reputazione ma anche in fatto di sicurezza e minori costi sociali. Una strada lunga ma certamente da percorrere”.

Eugenio Tinto

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