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Smartphone alla guida, fioccano le multe

Nel 2016 le contravvenzioni per l’uso di telefoni al volante senza auricolare e vivavoce sono aumentate del 25% rispetto allo scorso anno, in crescita del 17% nei primi cinque mesi del 2017.
A cura di Valeria Aiello
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I dati della Polizia stradale e dell’Arma dei Carabinieri parlano chiaro: nel 2016 le contravvenzioni per l’uso del cellulare alla guida senza viva voce e auricolari sono aumentate del 25% rispetto allo scorso anno, in crescita del 17% nei primi cinque mesi del 2017. Quello dell’uso sconsiderato degli smartphone al volante è un fenomeno difficile da arginare, nonostante le tante campagne di sensibilizzazione, come quella che per settimana ha campeggiato a Barletta dove l’agenzia di comunicazione Puglia.com ha lanciato la campagna civica con uno spinoso messaggio: “Non usare il cellulare mentre guidi. Potrebbe chiamare Cristo”. Tuttavia, ad oggi, l’irrefrenabile uso del cellulare alla guida, per uno squillo ricevuto piuttosto che per scattarsi un selfie o rispondere a un messaggio in chat, continua ad essere “tra le principali cause di incidentalità, se non la prima, nel nostro Paese e nel resto d’Europa” sottolinea ad Adnkronos il commissario capo della Polizia di Stato, Alessandro Abruzzini, auspicando una modifica dell’art. 173 del codice della strada che vieta l'utilizzo di apparecchi radiotelefonici durante la guida, senza auricolare o vivavoce. Ad oggi, chi è colto al volante con il telefono in mano rischia una sanzione di 161 euro più la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida e, in caso di recidiva nel biennio, la sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi.

Controlli intensificati in vista dell'estate

“È necessario porre un freno, aumentare l’efficacia deterrente della sanzione attualmente irrisoria per mantenere alta l’attenzione di chi guida. L’ideale sarebbe intervenire prevedendo sanzioni accessorie che vadano a colpire o la patente o l’auto con la quale viene commessa la violazione – spiega il commissario Abruzzini. Ad esempio, la sospensione immediata della patente o il fermo del veicolo per qualche mese, che non sarebbero mere ipotesi ma misure che potrebbero divenire presto reali, in aggiunta alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del legislatore. “La Polstrada – aggiunge Abruzzini – ha avviato già da tempo delle operazioni cosiddette ad ‘alto impatto’ per il contrasto di questo fenomeno. In strada vengono impiegate pattuglie dedicate all’accertamento di queste specifiche violazioni e nel 2016 ne sono state contestate 4.722. In vista dell’estate queste operazioni saranno intensificate”.

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