Stephen Fitzpatrick, il salvatore della Marussia
Sognava di diventare pilota di Formula 1, Stephen Fitzpatrick. Il sogno non si è avverato, non è mai entrato in un abitacolo. Ma alla fine in Formula 1 è arrivato, seppur in un'altra veste: prima da sponsor, e ora da uomo della provvidenza. Il fondatore della Ovo Energy, la compagnia energetica con sede a Bristol che sta contrastando le sei big inglesi con una politica di contenimento dei costi, ha investito i suoi soldi per far rinascere la Marussia, che torna a partecipare alla redistribuzione del prize money: una torta che fa gola a tutti. Avere una scuderia in più sulla griglia di partenza solleva anche Bernie Ecclestone, che evita di avere al via solo 18 monoposto, il minimo garantito nell'accordo con le televisioni, e allontana l'ipotesi non proprio gradita della terza macchina dei top team.
Accordi con Ferrari e McLaren – La scuderia, che risulta nuovamente iscritta al Mondiale 2015 come Manor, ha trovato l'accordo con i due principali creditori, Ferrari e McLaren, per dilazionare i debiti e poter così proseguire la fornitura di componenti. Il Cavallino, che aspetta di ricevere 16,6 milioni di sterline, ha assicurato che continuerà a equipaggiare le vetture della Manor con power unit 2014. Da Woking continueranno invece a fornire parti elettroniche nonostante un credito di 7,1 milioni di sterline, ma hanno smentito l'intenzione di fare della Manor una scuderia satellite, un team B della McLaren, come sarà dal 2016 la Haas per la Ferrari. Viste le difficoltà che hanno scandito i test spagnoli, e un motore Honda ancora lontano dalle aspettative, prevedibilmente si sono diffuse interpretazioni maligne di un secondo fine per la McLaren. La Manor, che potrebbe presentare una sospensione anteriore particolarmente innovativa, usa la galleria del vento di Woking, ma è difficile comprendere quali vantaggi si potrebbero ricavare dai test di componenti singole pensate per una macchina completamente diversa. E poi, a far da ulteriore deterrente, c'è sempre la lezione dei 100 milioni di multa per la spy story che ha segnato l'unica stagione di permanenza di Alonso in McLaren. Così, lo scambio dovrebbe essere limitato solo al mercato piloti. Dopo Will Stevens, infatti, per il secondo volante sembra ormai una lotta a due fra Kevin Magnussen, già considerato vicino alla Marussia nel 2013 prima che Ron Dennis lo affiancasse a Jenson Button l'anno scorso, e Stoffel Vandoorne, altro pilota di casa McLaren che ha mancato il titolo in GP2 nella sua stagione d'esordio.
L'uomo della provvidenza – Gli ultimi quattro mesi, gli accordi per la ristrutturazione del debito, i lavori a tappe forzate per la messa a punto della nuova vettura con l'obbligo di ridisegnare l'ala anteriore per il nuovo regolamento e i crash test da superare martedì, raccontano bene la storia del self-made man che sta lavorando sul suo sogno. Figlio di un fruttivendolo nordirlandese, Fitzpatrick ha cominciato con qualche prevedibile fallimento giovanile. “Mi era venuta l'idea di vendere fiori” ha raccontato in un'intervista al sito Real Business, “ne ho comprate 1800 ma ne ho vendute solo 200. Ho capito che avrei fatto meglio a lavorare con prodotti non deperibili”. Perciò va a studiare economia e finanza a Edinburgo. All'università, crea The Rental Guide, un giornale specializzato in notizie e annunci immobiliari che gli vale un posto alle finali nazionali del premio “Livewire Young Entrepreneur of the Year”. Il giornale diventa abbastanza popolare in Scozia, ma Fitzpatrick lo chiude perché gli introiti pubblicitari non sono sufficientemente costanti. “Volevo un business con una domanda stabile, che non fosse sensibile ai cicli economici” ha spiegato.
La sfida dell'energia – Dopo la laurea, la sua strada lo porta a comprare e vendere il meno deperibile dei prodotti: entra alla City of London e si dedica al trading di prodotti derivati per Lloyds. Dopo sei mesi, passa a lavorare prima per Société Générale, poi per JPMorgan, come trader specializzato in obbligazioni. Nel 2009, però, lascia tutto, cambia vita e settore, pochi mesi prima del fallimento della Lehman Brothers. “Abbiamo sentito la notizia in tv mentre eravamo in vacanza in Botswana” ha raccontato.cCon la moglie, fonda la Ovo Energy, che raggiunge oggi 150 mila clienti. “Dopo la bolla delle dotcom negli anni Novanta” spiegava in una lunga intervista per Director Magazine, “penso che l'energia sia la prossima grande sfida. È un settore affascinante, l'industria dell'energia è la seconda al mondo dopo quella del cibo, e la domanda non finirà mai”. Creare Ovo richiede un'attesa di nove mesi per ottenere le licenze, è un parto in piena regola. E i primi anni di vita non sono certo facili. “Dopo i primi due anni di attività, nello spazio di un mese la Primavera Araba sconvolge la Libia, distrugge gli impianti di gas naturale e petrolio con un forte aumento dei prezzi dell'energia. “Poche settimane dopo c'è stato il disastro nucleare di Fukushima. In pratica, nel giro di due anno dal lancio, i prezzi dell'energia sono raddoppiati. Fosse successo qualche anno prima, la nostra storia sarebbe finita prima ancora di cominciare”.
Value for money – Una storia che ha generato frequenti paragoni con Michael O'Leary, l'esiberante CEO di Ryanair. Paragoni che però Fitzpatrick non gradisce. “Il nostro modello non è gestire la compagnia al più basso costo possibile, ma offrire al cliente il miglior rapporto qualità-prezzo”. E proprio il value-for-money dovrà essere l'unico imperativo della sua nuova esperienza in Formula 1. Per lui che ha guidato per anni una Golf usata comprata su eBay, che ha tentato invano di entrare in una delle scuderie di Formula E, il circus per monoposto elettriche, il salto in Formula 1 rischia di essere più lungo della gamba.