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Strisce blu, se non c’è il bancomat la sosta va pagata

Lecite le multe per chi non paga se il dispositivo non accetta carte.
A cura di Valeria Aiello
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Può capitare di parcheggiare l’auto sulle strisce blu, dover pagare il grattino ma non avere monete da mettere nella macchinetta. Si potrebbe risolvere con il bancomat, ma il dispositivo non accetta il pagamento né con bancomat né con carte di credito. Così si lascia la vettura e ci si allontana senza ticket, ma al ritorno ecco il verbale. Secondo diversi forum e siti online, questa multa è illegittima, per cui è possibile fare ricorso per annullarla. A creare un precedente, alcune sentenze che danno ragione ad automobilisti multati per la sosta sulle aree a pagamento.

L’Anci, l’Associazione dei Comuni, prendendo spunto dalla paventata possibilità di sostare gratuitamente sulle strisce blu in assenza di dispositivi di controllo della sosta in grado di accettare pagamenti elettronici, ha pubblicato una nota chiarire alcuni aspetti inerenti in riferimento anche alle novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016. “La norma introduce la possibilità di pagamento della sosta anche tramite modalità elettroniche anche attraverso carte di credito e di debito, riguarda pertanto modalità di pagamento già esistenti” spiega l’Anci, in attesa dell’emazione dei decreti ministeriali previsti dalla legge.

“L’eventuale assenza di sistemi di pagamento con carte di credito e di debito (fisiche o virtuali) non esime gli utenti dal rispetto delle norme del Codice della Strada e il mancato pagamento è soggetto alla sanzione emessa della Polizia Municipale o dagli Ausiliari della Sosta specificatamente nominati dal Sindaco” aggiunge l’Associazione che precisa come il quadro normativo declinato imponga alle amministrazioni di adeguare i sistemi di pagamento per la sosta tariffata, pur non fornendo tutti gli elementi attuativi previsti dalla legge. “Il decreto attuativo del Ministero dell’economia e delle finanze previsto dal comma 900 della Legge di stabilità 2016 dovrà altresì prevedere le regole di armonizzazione con il Regolamento UE 751/2015 (tra le quali è comunque auspicabile l’esplicita trattazione del mobile payment), nonché la definizione del concetto di “impossibilità tecnica” degli adeguamenti richiesti” conclude l’Anci.

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