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Nicky Hayden è morto dopo un incidente in bici

Superbike, minuto di silenzio a Donington per ricordare Hayden

Prima della gara si è svolta una toccante cerimonia sulla griglia di partenza: la Honda Red Bull, la scuderia con cui correva l’americano, ha portato in pista la moto con il numero 69 mentre dietro di loro è stata esposta l’immagine dello sfortunato campione sorridente.
A cura di Matteo Vana
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Nicky Hayden - Getty Images
Nicky Hayden – Getty Images
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Nicky Hayden è scomparso 5 giorni fa: troppo gravi le ferite riportate nell'incidente avuto con la Peugeot 206 mentre si allenava in bicicletta. Il campione della Superbike non ce l'ha fatta, lasciando un grande vuoto non solo nelle due ruote, ma in tutto il mondo dei motori. La salma del pilota è stata già rimpatriata negli Stati Uniti e il funerale è previsto per il prossimo 29 maggio.

Il commosso ricordo della Superbike

Oggi, a Donington, era di scena la Superbike, la categoria in cui il campione americano correva al momento dell'incidente. Tutto il paddock ha voluto ricordare la figura dello sfortunato pilota: piloti, team manager, addetti ai lavori, media, organizzatori e naturalmente le migliaia di appassionati presenti nel circuito si sono raccolti in preghiera durante il minuto di silenzio che la Federazione ha voluto dedicare ad Hayden. Tanta la commozione in pista con la sua scuderia, la Honda Red Bull, schierata dietro alla moto con il numero 69, la stessa con la quale "Kentucky Kid" aveva corso nella stagione. Alle loro spalle l'immagine sorridente del campione scomparso, lo stesso con il quale tutto il mondo dei motori vuole ricordarlo.

Un minuto eterno, fatto di lacrime e pensieri da dedicare allo sfortunato centauro morto in un incidente stradale. Alla fine un lungo, toccante applauso, l'ultimo saluto all'americano che ha lasciato un vuoto immenso non solo in Superbike, ma in tutti gli appassionati degli sport motoristici, prima che la folla si disperdesse in modo composto, lo stesso che caratterizzava Nicky Hayden. Poi la gara alla quale, purtroppo, non ha potuto partecipare il campione del mondo della MotoGP 2006: il destino beffardo lo ha privato della gioia di scendere in pista, ma non potrà mai cancellare il ricordo delle sue imprese, più vivo che mai soprattutto oggi che non c'è più.

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