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Tasse record in Italia, per le auto il carico fiscale è di 73 miliardi di euro

La percentuale del gettito fiscale derivante dal comparto sul Pil risulta del 4,3%, contro una media europea del 3,2%; ale voce che pesano di più sono carburanti e IVA, ma anche bollo, multe e pedaggi.
A cura di Matteo Vana
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Gli automobilisti italiani sono i più tartassati d'Europa: a dimostrarlo è un rapporto dell'Anfia – l'associazione nazionale filiera industria automobilistica – che ha messo in luce come quelli del Bel Paese siano i guidatori che pagano più tasse sul proprio veicolo. Nel 2016, l'ultimo anno preso in esame, infatti, il carico fiscale sulla motorizzazione è stato di 73 miliardi di euro, il dato più alto di sempre, mentre la quota percentuale è del 16%; questo sta a significare che ogni 100 euro di tasse, 16 provengono dal settore automobilistico.

Carburanti e IVA le voci più importanti

Tra le voci più alte tra tutte c'è ovviamente il carburante che da solo genera tasse per circa 35 miliardi di euro mentre altri 10 miliardi arrivano dall'IVA che viene pagata su diverse voci come manutenzione, ricambi, pneumatici e riparazioni varie. Ad incrementare la quota c'è poi la tassa regionale di proprietà, più comunemente conosciuta come bollo, con 6,6 miliardi versati dagli automobilisti alle Regioni di residenza. Altri 7 miliardi arrivano dall'IVA al momento dell'acquisto, 5 e mezzo da multe e parcheggi mentre sfiorano i 4 miliardi i premi assicurativi; come se non bastasse, a chiudere il cerchio, ci sono anche 2 miliardi per i pedaggi, valore che probabilmente aumenterà visti gli ultimi rincari. Numeri impietosi che testimoniano come gli automobilisti italiani siano i più tassati d'Europa: la percentuale del gettito fiscale derivante dal comparto sul Pil risulta del 4,3%, contro una media europea del 3,2% mentre il gettito derivante dall'utilizzo dell'auto resta la voce più rilevante, pari al 78,8% del gettito complessivo proveniente dal comparto, per un valore di 57,5 miliardi circa.

Le richieste per abbassare la pressione

Una situazione che dovrà essere per forza di cose affrontata in maniera importante, cercando di alleggerire la pressione esercitata sugli automobilisti. Il parco circolante italiano è uno dei più vecchi, ma con la percentuale di tasse attualmente in vigore diventa quasi impossibile cambiare la propria vettura; anche per l'Anfia chiede maggiori interventi finalizzati a dare maggior diffusione e rendere omogenei sul territorio nazionale i possibili vantaggi fiscali sui veicoli a carburanti alternativi così come la riduzione delle accise o almeno che nessun intervento ulteriore venga fatto prima del 2022. Sarà compito del Governo discutere i programmi che consentano di abbassare la pressione fiscale, un problema che sta diventando sempre più sentito.

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