Toyota costretta a un terzo richiamo, 1,6 milioni di auto per problemi all’airbag
Un altro problema, il terzo in poche settimane dalla casa automobilistica Toyota che ha annunciato il richiamo di 1,6 milioni di auto in tutto il mondo, dopo i richiami legati ai modelli ibridi. In Europa sono coinvolti 946mila veicoli, principalmente i modelli Avensis e Corolla, di cui circa 81mila in Francia, mentre non ci sono ancora numeri per l’Italia.
Richiamo per 1,6 milioni per problemi all'airbag
Lo ha comunicato la compagnia in una nota inviata ad Afp. Sulle vetture potrebbero verificarsi due diverse anomalie: nel primo caso, bisognerà sostituire l’intero sistema airbag, mentre nell’altro verrà rimpiazzato un solo elemento per gonfiare l’airbag Takata. L’attuale sistema airbag “presenta un rischio di dispiegamento anomalo in caso di incidente” spiega il costruttore che dice di non essere a conoscenza di alcun incidente in Giappone. Gli airbag Takata hanno già costretto la casa automobilistica a richiamare oltre 20 milioni di autovetture. Anche lo scorso gennaio altre 700mila vetture si erano aggiunte al lungo elenco di recall per un problema che impediva il corretto gonfiaggio dei dispositivi. I proprietari dei veicoli coinvolti verranno contattati dalla casa automobilistica e l’intervento in officina saranno interamente a carico della casa automobilistica. È possibile verificare se il proprio veicolo è interessato da un richiamo, consultando il recall checker di Toyota disponibile a questo link.
Lo scorso 5 ottobre Toyota ha annunciato un richiamo di oltre 2 milioni e 400 mila vetture con motore ibrido a causa di un problema legato al dispositivo di protezione (failsafe) che potrebbe smettere di funzionare, provocando lo stallo del veicolo. Interessati da questo richiamo i modelli Prius e Auris prodotti tra l’ottobre 2008 e il novembre 2014. Il 5 settembre, invece, Toyota ha annunciato il richiamo di oltre 1 milione di auto ibride, principalmente Prius, per un’anomalia tecnica che potrebbe causare un cortocircuito con rischio di incendio. Finora, registrato un solo caso in Giappone, ma la misura a scopo precauzionale, è resa necessaria per evitare che inconvenienti analoghi possano ripetersi.