Valentino Rossi: “Per adesso niente team in MotoGP, corro io per altri due anni”
Rossi corre con la Yamaha per altri due anni
Manca ancora l’ufficialità ma Valentino Rossi non sembra avere alcun dubbio. Il pesarese correrà per altri due anni con la Yamaha. Lo dice lo stesso Rossi, al termine del primo giorno di test in Qatar, chiuso con il settimo tempo in classifica e lo stesso crono siglato dal pilota della Suzuki Alex Rins che nelle battute finali della giornata lo ha scavalcato in tabella dei tempi. A riportare a galla la questione nel debrief con la stampa è la decisione del team Tech3 e del suo fondatore Hervé Poncharal di chiudere la partnership con la Yamaha a fine 2018. “Non mi aspettavo che Poncharal lasciasse la Yamaha: ci abbiamo pensato, sarebbe stata anche una bella opportunità, ma posso dire che nei prossimi due anni non faremo un team in MotoGP con Yamaha. Anche perché, probabilmente, correrò io per i prossimi due anni. Quindi, eventualmente, se ne parla più avanti” sono state le parole di Valentino Rossi a fine giornata come riportate da Moto.it.
"Test positivi ma situazione non ancora ottimale"
A differenza del futuro, la situazione in pista sembra invece meno chiara: “Rispetto alla Thailandia abbiamo fatto un buon passo in avanti, ma credo che sia più una questione di pista, perché la M1 è la stessa di 15 giorni fa. Qui la moto funziona bene: temo che anche nel 2018 dovremo convivere con una differenza di prestazioni tra una pista e l’altra. Qui sono stato piuttosto veloce, anche se c’è ancora da lavorare sulla messa a punto e, soprattutto, sull’elettronica. Sono sesto, non è niente di che, ma sono a soli tre decimi dal primo – il compagno di squadra Vinales, ndr – e qui la moto si guida bene. Purtroppo, non riusciamo a capire cosa ci mette in difficoltà: bisognerebbe avere una buona base per essere competitivi sempre”. A rallentare il Dottore nella prima giornata “qualche problema con la gomma anteriore, ma su questa pista è normale” ha aggiunto il pesarese che sui dati raccolti in Thailandia e il lavoro che dovrà essere fatto in Yamaha è tornato a puntare il dito sul nodo dell’elettronica: “Dobbiamo lavorare sull’elettronica per migliorare l’accelerazione, bisogna trovare il modo di far lavorare bene le gomme: lì, dopo qualche giri, non avevamo più grip. Qui la situazione è migliore, ma non ancora ottimale”.