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Vendita auto nel 2013, -7,09% rispetto al 2012

A dicembre si sono vendute più auto rispetto allo stesso mese del 2012, ma allora si registrò un -22,5%.
A cura di Danilo Massa
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Un anno terribile, il 2013, che si è chiuso con l'ultimo mese in positivo. Secondo i dati di Federauto, a dicembre sono state immatricolate 88.705 auto, l'1,4% in più rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Prima di concludere frettolosamente che la crisi è finita bisogna ricordare il dato annuale, che fa registrare una flessione del -7,09% rispetto al 2012, che già di per sé non è passato alla storia come un anno fortunato per costruttori e consumatori. Le 1.403.010 immatricolate nel 2012 sono scese dodici mesi dopo a 1.303.534. Poco male, verrebbe da dire, se il dicembre appena trascorso rappresentasse il mese della svolta, ma Federauto spegne (e a ragione) qualsiasi entusiasmo, sottolineando che la percezione del dato positivo è alterata dalla spaventosa debacle del dicembre 2012, in cui si registrò un calo di immatricolazioni pari al -22,5%. Insomma, rispetto a quel dato era molto difficile fare peggio. Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, fa un bilancio impietoso dell'anno appena conclusosi:

Senza scomodare l’anno 2007, rispetto al quale abbiamo perso circa il 50% del mercato, possiamo confrontare il 2013 con il non lontano 2011, che si era fermato a 1.748.143 unità. Rispetto al 2011 mancano quindi all’appello 444.609 unità. Oppure, per vederla in un altro modo, abbiamo perso oltre 7 miliardi di fatturato. E lo Stato? Con la sua politica miope ha perso oltre 2 miliardi di entrate dal nostro settore. Se invece ci confrontiamo con la media degli ultimi 5 anni sono state perse circa 660.000 immatricolazioni su cui lo Stato ha perso 3 miliardi e 300 milioni di gettito. E il Governo cosa fa? Aumenta le tasse in un circolo vizioso dove nuove tasse portano a comprimere ulteriormente i consumi. O, ancora peggio, sta alla finestra senza varare un piano organico. Con questa ricetta, applicata non solo agli autoveicoli ma all’intera economia, si è distrutto e si sta distruggendo il tessuto produttivo ed economico del nostro Paese.

Gruppo Fiat – Uno sguardo particolare lo rivolgiamo alla casa automobilistica di casa, perché se è vero che gli italiani comprano poco, dato che non se lo possono più permettere, altrettanto vero è che è ancora l'Italia a rappresentare il mercato principale del Lingotto. Insomma, dagli inebrianti risultati in borsa successivi all'acquisto del 100% di Chrysler bisogna passare all'oggetto fisico: l'auto. A dicembre sono state immatricolate 18.013 Fiat (-1,13% rispetto a dicembre 2012), 2.135 Alfa Romeo (-16,80) e 4.205 Lancia (+4,77). Il dato annuale è 279.279 Fiat (-5,29), 31.649 Alfa (-24,97%) e 57.016 Lancia (-20,18%). Fin qui i dati relativi al Gruppo Fiat non fanno altro che confermare la durezza di una crisi che, lungi dai messaggi ottimistici lanciati di recente, sembra non mollare la presa sul Paese. Ciò che risulta veramente significativo per la salute del colosso italo-americano è capire quanto gli italiani prediligano ancora il marchio di casa. Ebbene, sulle 1.403.010 vetture immatricolate nel 2012, 408.492 sono Fiat, Alfa e Lancia, ovvero il 29,11% contro il 28,22% del 2013 su 1.303.534 auto immatricolate. Vale a dire che gli entusiasmi della finanza, da soli, non risolvono i problemi crescenti del Lingotto in Italia.

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